Rassegna Stampa

Una pianificazione in senso green

By 8 Dicembre 2020 No Comments
La pagina del Re dei social è piena da qualche giorno di post inneggianti alla Grande Carpi, che qualche reminiscenza alla Grosse Deutschland può averla, pur declinata verso il grottesco. Nei post si parla anche di Verde e Ambiente e si snocciolano una serie di iniziative che renderebbero Grande la piccola Carpi. Prima di entrare nel merito mi si permetta una battuta: se l’ idea di fondo è quella di continuare a cementificare, allora Carpi diventerà davvero molto grande. Ovvero se si sta pensando a un nuovo Prg (Pug) a saldo zero, allora si sta puntando a continuare a ingrandire Carpi con costruzioni che poi verranno integrate da vaste aree verdi, secondo la logica 50 per cento edificato e 50 per cento lasciato a verde. Ma non confondiamola con la logica davvero green del volume zero, ovvero recupero dell’ esistente, anche abbattendo il non recuperabile, per ampliare le aree verdi a discapito di quelle edificate (liberamente ripreso da Luigi Anceschi). Ma torniamo al post di Bellelli/Tosi. Siccome si annuncia un obiettivo, La Grande Carpi, come vogliono le regole basiche dell’ informazione poi si procede a dare ragione di come si è raggiunto o si raggiungerà tale obiettivo.
E inizia un elenco, neppure tanto lungo.
1. Il Parco di Santa Croce Il Parco di Santa Croce è (e sarà ancora di più) un gioiello. È un classico parco periurbano, dotato di boschi e progettato e organizzato in modo eccellente. Fungerà da polmone verde, fungerà da filtro contro gli inquinanti (e verrà pure studiato dal Cnr), sarà uno spazio vitale per molti carpigiani (e non) e avrà indubbie ricadute psico-sociali positive sulla città. Ma è un progetto della Fondazione Cassa di Risparmio, che il Comune ha recepito come regalo alla comunità, facendo tra l’ altro bene il suo lavoro in questo caso di catalizzatore delle iniziative buone provenienti dal mondo imprenditoriale e finanziario della città.
2. Il Parco della Cappuccina Qui la musica cambia, eccome. Il Parco di Santa Croce è comunque fuori dalla città, nella sua periferia. Carpi ha bisogno urgente di un bosco urbano, vicino al suo Centro storico. Un albero per il solo fatto di esistere produce benefici ecosistemici. Questo non è stato ancora compreso da molti carpigiani e dai nostri amministratori. Quali armi ha oggi una città come Carpi per combattere due killer silenziosi ma inesorabili, le PMx in inverno e l’ ozono in estate? Pochissime, nel breve e medio termine, moltissime nel medio -lungo, ma qui usciremmo dall’ ambito del nostro discorso. Solo gli alberi possono nel breve e medio termine rappresentare una valida ed efficace modalità di contrasto all’ inquinamento padano che, va ricordato, è il peggiore dell’ Europa occidentale. A Carpi non serve un parco tematico, come quello che si vuole realizzare alla Cappuccina. A Carpi servono alberi, tanti alberi, un bosco urbano di qualche migliaio di essenze che sarebbe in grado di abbassare la temperature locali sino a diversi gradi in estate (effetto isola di calore), di eliminare in inverno discrete quantità di PMx (le famigerate polveri sottili), se ovviamente venissero piantati gli alberi più efficaci in tale senso, e di contenere in estate i picchi di Ozono grazie alla duplice azione di filtrare l’ aria dagli inquinanti, predecessori dell’ Ozono, e di rinfrescare l’ ambiente, poiché l’ Ozono si forma solo a temperature molto elevate, come per esempio quelle dei terreni cementificati o asfaltati.
3. Obiettivo 30 mila alberi Qui si entra, senza alcuna corda di protezione, nel baratro grottesco -espressionistico.
Il Sindaco dice che pianterà 30 mila alberi. Ottimo, anche se ne servirebbero il triplo.
Ma sorgono alcuni dubbi.
Qualcuno ha mai visto un progetto chiaro di come, dove e quando si pianteranno questi 30 mila alberi? Forse fa riferimento a quelli del Parco di Santa Croce, anche se sono alberi privati? Oppure al Parco Lama, che da quasi 20 anni rimane un’ idea platonica e forse ora grazie alla nascita del Polo Universitario si farà? Ma quanti saranno effettivamente gli alberi piantati al Parco Lama?
E poi, perché proprio 30 mila?
Come possono il Sindaco e la Giunta programmare a spanne senza neppure sapere quanti sono attualmente gli alberi a Carpi. Esiste un Censimento degli Alberi a Carpi? Senza un Censimento ben fatto, l’ Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) afferma che non è possibile procedere ad alcuna pianificazione urbana in senso green.
A Carpi, in termini più scientifici servirebbe dapprima conoscere in modo chiaro lo stato dell’ arte, e poi procedere a una vasta opera di piantumazione di almeno 100 mila alberi. Anche questo è un numero a spanne, ma almeno si avvicina di più al reale bisogno della nostra comunità.
Stando alla Carta di Bologna si dovrebbero avere circa 45 metri quadrati di verde per cittadino. Siamo molto lontani: al Nord mediamente abbiamo 25 metri quadrati per cittadino, e non penso che Carpi sia sopra la media. Bisogna iniziare a piantare, sfruttando il momento positivo.
4. Perché stiamo vivendo un momento eccezionale per le politiche verdi serie Per la prima volta si investono milioni di euro nel verde urbano, a livello europeo e italiano, tramite ad esempio una parte cospicua del Recovery Fund, o tramite una legge fondamentale come la 141/2019, detta sul clima, e i suoi decreti attuativi. Carpi sta cercando di ottenere un po’ di questi soldi che sono vincolati a progetti sul verde e sulla piantumazione degli alberi? In caso contrario, Carpi sta pensando a investire buona parte dei suoi conti nella piantumazione arborea? Perché servono persone preparate, tecnici esperti, agronomi, urbanisti ecosistemici.
5. Molti pensano che queste idee siano utopie.
Ma le cose invece sono molto meno difficili di quanto si potrebbe pensare. Serve invece un cambio di prospettiva, un mutamento di paradigma.
Serve mettere al primo posto la salute e la qualità della vita, perché tutto il resto viene dopo. Programmare la piantumazione di 100 mila alberi a Carpi nei prossimi anni è un grande sfida. Ma avremmo in cambio la foresta urbana, ovvero un sistema ecologico complesso nel quale veri e propri boschi urbani, foreste periurbane, viali alberati, parchi, giardini, cinture verdi protettive, siepi di contenimento e altro produrranno effetti benefici per la vita della città, come la cattura e stoccaggio della Co2 (lotta al Cambiamento climatico), l’ azione di filtraggio riguardo tutti i principali inquinanti urbani, PMx ed Ozono in primis), la mitigazione degli eccessi termici estivi e invernali (isola di calore), i benefici psico-sociali dei cittadini.
Aldo Meschiari
*Docente di Lettere, studioso di temi ambientali in particolare legati al cambiamento climatico e al nostro territorio.