Carpi Futura è una lista civica nata in un contesto di volontà di alternanza amministrativa al PD e con l’intento di portare avanti nella nostra città politiche innovative, sicuri più che mai che il nostro territorio necessiti di un ricambio culturale.
Questo ricambio culturale si concretizza anche nella ricerca di dialogo e collaborazione con tutte le forze che vogliono questo cambiamento, che vuol dire con tutti i cittadini, organizzati o non organizzati, che hanno a cuore la “cosa pubblica”.
Dialogo e collaborazione vera e non apparente e “di facciata” come fino ad ora ha fatto il PD nel suo stile di governo. Stile che dura da settantadue anni.
Come nella novella “Il Re è nudo”, le ultime elezioni nazionali hanno infatti svelato che l’ormai ex partitone non ha saputo ascoltare le opposizioni, non ha mantenuto le promesse fatte, non ha capito le nuove preoccupazioni legate all’immigrazione clandestina ed al calo del reddito, non ha modificato il bilancio per contrastare le nuove povertà, ha fallito nel comparto ecologia ed inquinamento e non ha presentato alcun piano urbanistico.
Altro enorme gap culturale: la assoluta incapacità di agire in modo autonomo rispetto alle decisioni che i capi della “ditta” emanano da Bologna verso le periferie di quello che considerano un loro impero, con il risultato di una rete viaria insufficiente, collegamenti ferroviari tra Carpi e Modena assolutamente inefficienti ed un Ospedale costruito 100 anni fa che non ce la fa più.
Ulteriore segno lampante della sudditanza politica e culturale dell’amministrazione carpigiana ai poteri forti dei vertici del PD regionale è l’affare Aimag-Hera, iniziato negli anni 90 e non ancora concluso, che consiste in estrema sintesi in un piano di “razionalizzazione” intesa come cancellazione delle piccole realtà imprenditoriali mediante aggregazione-fusione alle grandi multiutility operanti nel settore dello smaltimento dei rifiuti e della distribuzione di gas e acqua.
Sudditanza oltre tutto a concetti economici superati.
Mai come in questo frangente si è chiaramente rivelata l’arroganza del potere, che ha prima deriso i componenti dei Comitati cittadini, poi ostacolato la realizzazione di un referendum ed infine negato che esistessero accordi sottobanco per inglobare Aimag in Hera.
I 14 mila voti persi dal PD sono lì a testimoniare che il dialogo “di facciata” non paga e che forse i 70 anni di dominazione di ogni settore della politica locale hanno modificato in modo definitivo la capacità di ascolto e di progettazione politica.
E’ questione di umiltà, quella vera.
E’ questione di cultura, quella vera.
FIRMATO
Giorgio Verrini, capogruppo della Lista Civica Carpi FUTURA