Salute & Famiglia

Sul registro delle unioni civili

By 13 Novembre 2015 Settembre 30th, 2017 No Comments

Riteniamo che un registro delle unioni civili che abbia valenza nazionale potrà risolvere molti problemi di persone coabitanti che non vogliono o non possono sposarsi, prima di tutto avrà come risultato di dare omogeneità a una normativa attualmente molto diversificata. Problemi di eredità, di esecuzione delle ultime volontà, ecc. devono essere in sintonia con le leggi esistenti, armonizzarsi con queste e non possono certo essere decisi a livello comunale. E non è male che tale registro si occupi seriamente di introdurre anche i doveri dei conviventi oltre ai diritti. Tra le cose che auspichiamo di trovarvi c’è anche un’attenzione agli aspetti fiscali, quali il cumulo o non cumulo dei redditi. In modo che non si realizzi il paradosso per cui chi è sposato risulti penalizzato rispetto a chi convive.

Non a caso questo strumento che appare adatto a mettere chiarezza a tante situazioni difficili risulta essere vicino all’approvazione da parte del Parlamento e sostenuto dal governo Renzi. Una ragione in più per ritenere inutile il lavoro che è costato questo adempimento locale che ci viene proposto in Consiglio comunale.

Riteniamo infatti che a livello comunale sia uno strumento inutile, anticipazione di una cosa che verrà, ovviamente privo di effetti giuridici, puramente dichiarativo e solo dettato dall’esigenza di apparire progressisti di fronte al proprio elettorato. Un po’ come quelle città che mettevano il cartello “Comune denuclearizzato”. Non a caso in molte città dove il registro è stato istituito si è rivelato un flop colossale e diverse città dopo dieci anni di inutilità, sostanzialmente inutilizzato o addirittura coi fogli immacolati lo hanno lasciato cadere morto e sepolto.

Registri nati con largo anticipo, fin dal 1998, sono stati aboliti per mancanza di iscrizioni (esempio a Desio, a Gubbio e altri). Evidentemente i cittadini sanno di cosa hanno bisogno e non hanno bisogno di un registro comunale. Un registro che va da Fossoli a Santa Croce non risolve nessun problema reale importante.

Padova, città di 200 mila abitanti ne ha registrato 50 di coppie. Facendo la proporzione Carpi ne registrerà 10, oppure zero, come a Novi.

Per queste ragioni noi consiglieri di CARPI FUTURA ci asteniamo su questa delibera.