Con l’Assemblea dei soci AIMAG di giovedì 29 giugno, l’approvazione del bilancio 2022 e il rinnovo del CdA si è conclusa una partita politico-amministrativa durata oltre un anno e diventata frenetica nelle ultime settimane. Accanto ad HERA sicuro vincitore (nella sostanza ha ottenuto senza colpo ferire la nomina di un suo consigliere e la porta aperta verso la nomina del Direttore Generale) ce n’è un altro – il Sindaco di Carpi – che si è proclamato tale avendo ripreso con la sua lista il controllo di maggioranza del CdA, pagando però il prezzo di una spaccatura verticale tra le diverse unità territoriali del suo stesso partito all’interno dell’ex-Patto di Sindacato.
Ci sono però molti sconfitti:
- innanzitutto la trasparenza dell’informazione che permettesse ai Consiglieri Comunali di esercitare il proprio diritto di controllo amministrativo, riguardo l’effettivo stato di salute finanziaria di AIMAG (sana-sanissima oppure pre-decotta secondo un flusso incontrollato di voci ufficiose) e riguardo la tempistica, la dinamica e la vera portata della Fase 2 della proposta di HERA, per il cui progetto di governance integrata le opposizioni hanno dovuto fare formalmente ricorso ad un accesso agli atti
- sconfitto anche il «Comitato Aimag-per-il-territorio» il quale – anche per l’intrinseca difficoltà dell’argomento, nonostante l’impegno di divulgazione e la qualità tecnica di molti attivisti (spesso ex-funzionari di livello della stessa Aimag) – non è riuscito a finalizzare un movimento di opinione pubblica che mettesse davvero i bastoni tra le ruote agli attori istituzionali della trattativa.
- Non ne escono bene nemmeno la stampa locale, schierata un po’ genericamente sulla difesa dei “gioielli di famiglia” rinunciando a promuovere un confronto autorevole di “esperti” dell’una e dell’altra posizione cui porre con autorevolezza le domande che l’uomo della strada non riesce a formulare, e la Fondazione CRC che pur detiene un 7,5% di quote societarie di AIMAG, ma si è mossa senza esitazioni nella linea tracciata dal Sindaco Bellelli, non ritenendo di consultarsi con le opposizioni o con il Comitato (forse ispirata internamente dal proprio vice-presidente, l’ex-sindaco Campedelli sotto il cui “regno” si consumò nel 2008 la prima vendita del 25% di quote complessive a favore di HERA)
Tutto ciò premesso, come si colloca CARPI FUTURA?
- Sosteniamo le ragioni del Comitato perché venga ricomposto un Patto di Sindacato, a garanzia della proprietà pubblica e di quanto ne consegue in termini di occupazione locale, accesso alle gare e controllo tariffario: in mancanza di un accordo tra i comuni soci la responsabilità non potrebbe non ricadere su chi ha “imposto” la nuova formazione dirigenziale
- Censuriamo in maniera molto netta l’ostinata resistenza del Sindaco Bellelli a condividere con i colleghi del Consiglio Comunale e l’opinione pubblica il piano industriale e di investimenti che dovrebbe accompagnarsi al posizionamento di Hera all’interno del CdA di AIMAG
- Riteniamo meriti un approfondimento la proposta fatta in consiglio comunale di separare la gestione dei “servizi territoriali” (acqua e rifiuti) dalle politiche di approvvigionamento e distribuzione delle fonti energetiche (gas e luce)
- Ci battiamo perché quella odierna non sia una partita chiusa ma il “primo tempo” di una più equa evoluzione societaria.