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Sempre meno alberi a Carpi

By 20 Agosto 2015 No Comments

Siamo in pieno cambiamento climatico, la scomparsa dell’inverno e le alte temperature estive degli ultimi anni non lasciano dubbi.

La Valle padana è una delle zone più inquinate al mondo e l’aria non è più aria visti i dati dei rilevamenti, tutte le malattie, soprattutto cancerogene e degenerative, sono in aumento.

Tutto ciò dovrebbe indurre ogni cittadino assennato, e ancor più se amministratore, a mettere a dimora piante in tutti gli spazi possibili, a mantenere anche a costi considerevoli le alberature esistenti, per avere al suolo temperature accettabili e creare ossigeno per la salute dei cittadini. Le piante possono vivere sicuramente meglio senza l’uomo, ma l’uomo non può vivere senza le piante.

A Carpi ci si sta comportando esattamente al contrario e non è casuale; qualche esempio negli ultimi anni: abbattute piante in viale De Amicis, viali Guido Fassi e Galilei, viale Manzoni, via Griduzza, ora viale Carducci, per le cui piante potrebbe essere l’inizio della fine, e in ordine sparso per tutta la città. E ricordo viale Focherini le cui ottanta piante furono salvate in extremis. Le motivazioni per l’abbattimento sembrano essere malattia e incolumità dei cittadini, o vi si deve realizzare un’opera.

Sulle quattro piante abbattute in viale Carducci, si è detto che avevano problemi all’apparato radicale: toh, l’unica cosa che non si vede.

Anche ammesso che sia così, ma chi ha fatto asfaltare il terreno fino al collo delle piante? Per essere certi che vi sono veramente problemi all’apparato radicale ci sono da fare esami di laboratorio a un campione di radici e nulla di questo è stato fatto.

Che quattro piante in fila siano dichiarate tutte ammalate è un insulto all’intelligenza dei cittadini. Sulla sicurezza l’assessore Tosi, fa notare che un ramo avrebbe potuto cadere su un bambino o su una mamma, poteva aggiungere anche, incinta e con il cagnolino al guinzaglio…. Se questo era il problema bastava potarle decentemente quest’inverno, riducendone la chioma.

Budrione, ridente frazione di Carpi, trecento metri a est dell’ Autobrennero. I venti prevalenti in zona sono direzionati sud ovest – nord est, quindi i Budrionesi quotidianamente oltre alla normale aria padana, respirano quanto emesso dai tubi di scappamento dei Tir e di tutti mezzi in transito. Anche qui vale quanto detto per Carpi, invece è in atto in questi giorni, la distruzione delle alberature rimaste, che circondavano la zona sportiva. Le piante, una ventina, non sono malate, furono messe a dimora 45 anni fa da lungimiranti soci della Bocciofila Rinascita. Facevano da barriera al rumore dell’autostrada, producevano ossigeno e ombra. Noi conosciamo bene il parassita dei pioppi, al bgòun, ma fa molto più danno alle piante quello che pare essersi insinuato in certi cervelli. L’estate a cavallo delle ferie ha sempre dato grosse fregature agli Italiani, ora le dà anche alle piante.

Nel passato la cultura era quella contadina, ma, per quanto arretrata la si potesse considerare per i pochi studi, non ha mai tagliato piante in estate. Basterebbe poi fare una statistica degli ultimi dieci anni, per sapere quanti cittadini carpigiani sono morti o rimasti feriti a causa delle piante.

E quanti per incidenti stradali, quanti per buche da dissesto di strade e pseudo piste ciclabili: così sarebbe chiaro una volta per tutte in che direzione debbano andare le preoccupazioni dell’assessore Tosi sull’incolumità dei cittadini.

Vanel Salati, portavoce Ekoclub

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