E’ di attualità il mondo delle sale slot/scommesse e il problema, ad esse collegato, delle ludopatie. Dal punto di vista sanitario, educativo ed economico, l’associazione e lista civica CARPI FUTURA cerca di farsene carico per sviluppare una discussione sulla prevenzione, soprattutto nelle scuole.
Dal punto di vista economico e legale, però, è bene fare alcune considerazioni di premessa al fine di individuare interventi pratici senza avere la pretesa di eliminare la voglia che le persone hanno da quando esiste il mondo di giocare e scommettere.
Inoltre è opportuno prendere atto al momento che lo Stato non arginerà il problema perché il gioco d’azzardo muove circa 90 miliardi di Euro in Italia, una parte dei quali va in alta percentuale allo Stato stesso. E’ la medesima contraddizione che riscontriamo riguardo al fumo. Come in tutte le cose, vale il controllo mentale, altrimenti si può scadere nel vizio, nell’impossibilità di limitare ciò che si sta facendo e di conseguenza si può rovinare la vita propria e quella di chi ci sta vicino. Il gioco legale in Italia è sempre esistito, ma nessuno se n’è mai particolarmente curato tanto da fare STATISTICHE tali da dimostrare se ci sia stato un aumento eccessivo o no. Ovviamente il fenomeno presente è amplificato dalla possibilità di gioco via internet.
Stando a quanto detto recentemente dal Sottosegretario al Ministero dell’economia, Paolo Baretta, sembra ci sia una presa di coscienza da parte del governo che il fenomeno dilagante debba essere arginato e che le leggi vadano formulate e applicate.
Ecco quindi alcune priorità:
- incentivare il dibattito tra Stato e Regioni circa le AUTONOMIE degli Enti per adottare misure corrette e concrete (a differenza di quanto sostenuto recentemente da un nostro assessore);
- evitare iniziative puramente ideologiche non sostenute da norme dello Stato come hanno fatto alcuni comuni che poi si sono visti fioccare ricorsi al TAR (a onor del vero però sono in aumento le sentenze che danno ragione ai Comuni).
Infatti bisogna distinguere in merito alla distribuzione degli apparecchi sul territorio nazionale. Il decreto Bersani liberalizzò le licenze e permise ad un qualsiasi esercizio di somministrazione di bevande di istallare fino a 8 Awp (che sono una tipologia di slot machine). Per questo motivo da diversi anni a questa parte si è vista una vera e propria epidemia di Awp all’interno di moltissimi esercizi non aventi come core business il gioco di Monopolio. Bar, ristoranti, alberghi, circoli ricreativi, autogrill…. tutti hanno la possibilità di istallare queste macchine. Il gioco di Monopolio è regolato invece da permessi molto severi, autorizzazioni, licenze e gli esercenti hanno l’obbligo di vigilare sul divieto di accesso ai minori col rischio di chiusura dell’esercizio. Per tale motivo queste ultime sale non hanno una diffusione epidemica come le sopracitate AWP. E’ in previsione ora un drastico ridimensionamento delle concessioni, pari a quasi la metà dell’attuale offerta.
Inoltre saranno proposte macchine con tracciabilità del contante e ridotte le possibilità di vincita di somme “eccezionali” in modo da disincentivare l’insistenza del giocatore a perseverare nell’intento di distruggere il proprio portafoglio.
Noi di Carpi Futura, con questa breve nota prevalentemente tecnica, intendiamo porre le premesse per una visione di un fenomeno per certi versi vecchio e nuovo e dare occasione ai nostri concittadini di farsi un’opinione informata, per esempio sapendo che non è la stessa cosa frequentare una sala o un’altra in quanto a rigore o chiedere di chiudere una sala o un’altra. E non è la stessa cosa chiedere a un bar di togliere una macchinetta infilata lì all’ultimo momento perché rende e chiedere a chi ha una concessione di monopolio di cambiare mestiere e buttare al vento duecentomila euro di investimento.
A seguito di queste necessarie premesse tecniche, affronteremo in autunno lo scottante problema sociale che ne deriva. E lo faremo insieme a chi vorrà starci.
Paolo Pettenati consigliere comunale di Carpi Futura