Salute & Famiglia

PRONTO SOCCORSO dell’Ospedale Ramazzini: TRE PRIORITA’

By 27 Ottobre 2022 Novembre 26th, 2022 No Comments

Come evidenziato a più riprese dalla stampa locale – in un panorama nazionale di grave carenza di
personale sanitario nelle strutture pubbliche (*) – il Pronto Soccorso dell’Ospedale Ramazzini si è
trovato in grave affanno in queste settimane per garantire i livelli essenziali di assistenza e
sicurezza delle cure. Problema evidentemente non nuovo, visto che già un anno fa
un’approfondita analisi proposta da CARPI FUTURA (**) aveva segnalato come oltre alle vere
urgenze, nei pronto soccorso si riversasse una grande varietà di persone con bisogni sanitari, ma
anche sociali, causati da:
– Lunghi tempi di attesa per le prestazioni specialistiche (e per gli interventi chirurgici)
– Carenze della sanità territoriale aggravate dal consistente calo numerico dei medici di
famiglia
– Incapacità delle Regioni (anche la nostra Emilia Romagna) di organizzare servizi per
evitare l’arrivo in PS di tanti anziani fragili che potrebbero invece essere meglio curati a
domicilio
A fronte del riacutizzarsi di queste criticità, che hanno portato nelle scorse settimane ad uno
scontro istituzionale tra ASL e Amministrazione Comunale di Carpi (***), è bene focalizzare
l’attenzione sulle peculiarità del nostro Ospedale che rendono particolarmente critica la situazione
del suo Pronto Soccorso, citando anche un po' di dati riportati dagli addetti ai lavori:
– Il PS di Carpi è la “porta” di accesso ad uno dei principali ospedali della zona, dopo
Baggiovara-Policlinico e il Santa Maria di Reggio Emilia, dove si effettua attività diagnostica
e interventistica di altissimo livello: gli standard di qualità della struttura e del personale
devono dunque essere elevati vista la complessità dei casi che giungono all’attenzione
– Il PS di Carpi è una struttura strategica per l’intera rete sanitaria di almeno due province e
non solo: lo testimoniano i dati che nel 2022 finora vedono quasi 4.000 accessi dalla
Provincia di Reggio Emilia e quasi 2000 da altre regioni (nel complesso circa 1/5 dei 30.000
accessi fino a qui registrati, evidentemente attratti dall’ampia offerta specialistica che
l’Ospedale e il Poliambulatorio offrono in consulenza al PS)
– I dati registrano, nelle sole ore diurne (dalle 8 alle 20, nelle ore di attività della medicina
generale dal lunedì al venerdì e della continuità assistenziale al sabato e domenica), quasi
18.000 accessi con priorità bassa o molto bassa (codici azzurri, verdi, bianchi), per il 90 %
per decisione spontanea dei pazienti (cioè senza una richiesta medica). Il dato fa pensare
che i pazienti non provino nemmeno a contattare il proprio medico curante o, se ci
provano, non trovino risposta nei tempi per loro accettabili
Emergono a nostro avviso tre priorità di intervento:
1. Una rapida riorganizzazione della sanità territoriale provinciale per il potenziamento delle
cure domiciliari e residenziali
2. L’individuazione di ambulatori alternativi al PS per gestire i casi a bassa criticità, gestiti da
medici di assistenza primaria (medici di medicina generale e di continuità assistenziale)
come annunciato dalla Regione Emilia Romagna (****)

3. Intervenire sui lunghi tempi di attesa in provincia di Modena (Tabella – TdAER) con
l’aumento di offerta specialistica nelle strutture pubbliche, anche ricorrendo alla libera
professione a prezzi calmierati
Le criticità del PS di Carpi non sono terreno di scontro locale, ma un problema attuale per l’intera
rete sanitaria provinciale. Il Sindaco di Carpi, oltre ad interpellare la Regione come ha fatto,
scrivendo all’assessore Donini, deve intervenire e chiedere una risposta celere all’interno della
Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria modenese.
E anche noi cittadini possiamo fare qualcosa per prevenire gli effetti disastrosi che in inverno
potrebbero provocare la recrudescenza del Covid 19 e l’influenza stagionale: vaccinare noi stessi e
far vaccinare i nostri famigliari più fragili con il richiamo del Covid 19 e con l’antinfluenzale.