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PESI e MISURE per scuola e sanità

By 11 Giugno 2015 Agosto 11th, 2015 No Comments

Con il via libera definitivo della Camera, il Decreto di riforma della scuola diventa legge, introducendo vari cambiamenti che riguardano le assunzioni del personale, il ruolo del Preside, il potenziamento di alcune strutture, cambiamenti fiscali per famiglie con molti figli e interventi di edilizia scolastica.

Più in generale, il provvedimento intende disciplinare l’autonomia delle istituzioni scolastiche, dotando le stesse delle risorse umane, materiali e finanziarie, nonché della flessibilità necessaria per realizzare le proprie scelte formative ed organizzative.

E’ stato affrontato anche il nodo spinoso dei precari con l’avvio di un piano straordinario di assunzioni e con lo stanziamento di opportune risorse.

Negli ultimi Decreti Legge riguardanti la Sanità invece si parla non di stanziamenti ma di tagli: 2.315 milioni di Euro fino al 2017 che si aggiungono ai 18 miliardi di Euro sottratti al Servizio Sanitario Nazionale dal 2010 al 2014.

Il personale medico e paramedico che, come quello della Istruzione, appartiene alla Pubblica Amministrazione viene ridotto. Non si parla di stabilizzazione dei precari che rischiano di essere estromessi dal mondo del lavoro sanitario in cui oggi svolgono funzioni essenziali. Inoltre blocco del turn ­over e vincoli alle assunzioni con un medico assunto contro TRE che vanno in pensione!

Questo porterà ad un impoverimento della sanità pubblica con compromissione della qualità dell’assistenza sanitaria a livelli che non possono considerarsi accettabili.

Inoltre la lotta alle prestazioni inappropriate intende fare leva su un atteggiamento di intimidazione del medico che perde molto della sua autonomia decisionale. Infatti uno dei pilastri della manovra finanziaria di spending review è il controllo severo della appropriatezza delle prescrizioni diagnostiche che dovranno seguire un preciso Decreto ministeriale ( disponibile pare tra 30 giorni ).

Saranno anche attivati controlli ad hoc e, qualora risulti che un medico abbia prescritto una prestazione senza osservare le indicazioni del Decreto, verrà sanzionato dalla ASL con decurtazioni dello stipendio.

Se i criteri di gestione della PA parlano di autonomia delle istituzioni scolastiche, per la Sanità invece si punta sulla centralizzazione decisionale con esclusione dei medici che devono ubbidire e costare poco, questo in palese contrasto con la direttiva Europea che, dati alla mano, dimostra che la leadership medica migliora i risultati clinici, il risparmio e la soddisfazione dei pazienti.

E’ altresì intuitivo che la crescente fatica e lo stress dei medici e degli infermieri, derivanti da livelli di personale insufficiente e dall’esclusione alla governance del loro Reparto o Ospedale , possono solo abbassare la motivazione e la produttività, oltre ad aumentare in modo significativo il rischio di errore.

A proposito di governance, sentite cosa è scaturito dal recente accordo Stato ­ Regioni:

“..riorganizzazione e ripensamento del sistema aziendale pubblico in una logica di valutazione e miglioramento della produttività, intesa quale rapporto tra valore prodotto ( ? ) e i fattori produttivi utilizzati ( in termini quantitativi ed economici )…”

 

Chi ci capisce è bravo !

Dico soltanto che le decurtazioni effettuate fino ad oggi al Servizio Sanitario Nazionale, e le ulteriori decisioni di tagli, non tengono conto della evoluzione della domanda di salute in Italia ,  a sottraggono risorse necessarie per attivare quel famoso e grandemente pubblicizzato sistema di cure territoriali che dovrebbe, questo sì, essere l’architrave della soluzione di tanti problemi socio sanitari.

Quindi che peso dare all’ultimo rapporto del Ministero Della Salute, che sottolinea come le migliori performance, misurate in termini di numero di ricoveri e ridotte giornate di degenza, sono state registrate negli Ospedali che hanno riorganizzato la rete sanitaria incentivando l’assistenza territoriale, quando come misura attuativa si tolgono risorse e si mortificano gli uomini ?

 

Giorgio Verrini, consigliere capogruppo di CARPI FUTURA