Nel Dup all’indirizzo numero 4 si parla di AMBIENTE, INFRASTRUTTURE, STRATEGIE URBANE E MOBILITÀ.
Questo indirizzo comprende le politiche per la qualità e sostenibilità ambientale e la riqualificazione urbana. Si chiede che le politiche territoriali privilegino la tutela del territorio extraurbano e agricolo, la ristrutturazione, la riqualificazione e il recupero dei volumi esistenti, oltre che la presenza di un verde diffuso e fruibile.
Sono comprese in questo indirizzo strategico le politiche della mobilità, e le politiche ambientali che prevedono le iniziative per la riduzione dell’inquinamento atmosferico e il miglioramento energetico degli edifici pubblici e l’utilizzo di energie alternative.
Questa stessa giunta si è data oltre agli obiettivi del Dup, insieme al consiglio comunale anche gli impegni e azioni atte al contrasto dei cambiamenti climatici. In quella stessa delibera sono evidenziate tutte le azioni messe in campo in questi anni che sarebbe interessante vedere come sono andate e funzionate: ne cito solo alcune C’entro in bici nel 2008, il piano generale del traffico del 2010,la prima adesione al patto dei sindaci nel 2011, il piano della ciclabili nel 2013, l’approvazione del Paes nel 2014, l’adesione al progetto sos for Life…
Anche la regione si è spesa in tantissimi piani di settore il PAIR, IL PER, IL PRIT, LA STRATEGIA UNITARIA DI MITIGAZIONE E ADATTAMENTO PER I CAMBIAMENTI CLIMATICI, per citarne solo alcuni.
Questo è solo per dirci che sono temi che circolano da un po’. E rispetto al fatto di darsi degli obiettivi, è innegabile che ci proviamo.
Una domanda che come come amministrazione è importante però chiedersi è cosa sta funzionando davvero e cosa non ha funzionato pur mettendo in campo quel progetto.
La richiesta di adesione a questo patto dei sindaci, ci porta a essere favorevoli, come non esserlo, ma dobbiamo anche non nasconderci dietro questi piani.
Durante la seconda commissione si è parlato tanto del monitoraggioche verrà avviato all’interno del progetto La “città intelligente”, installando decine di sensori sul territorio comunale, che raccoglieranno dati sulle dinamiche ambientali per farli analizzare, restituire e monitorare in tempo reale. Bene avere dati sempre più precisi ma tanti dati già li abbiamo.
Chiediamo sicuramente che il rendiconto del monitoraggio sia fatto in modo preciso e ferreo. E già prima delmonitoraggio, dobbiamo essere pronti a prendere decisioni pratiche importanti. Carpi futura nel suo programma aveva proposto ad esempio di premiare di più i comportamenti virtuosi dei cittadini o delle imprese rispetto alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. E ancora:di istituire uno sportello per le aziendeche favorisca l’accesso alle agevolazioni esistenti o che ci saranno in vista anche della transizione ecologica.
Ben venga quindi l’adesione a questo patto, ma iniziamo ancora di più a far sì che questi piani entrino nelle scelte coraggiose che il comune deve fare. Soprattutto nelle grandi decisioni. Scelte coraggiose che iniziano partendo forse da un serio discorso sull’ospedale.
Che vuol dire mettere in campo tutte le scelte possibili, non escludendo a priori qualcosa, ma analizzando tutto con seri progetti. Il trasferimento dell’Ospedale Ramazzini dal centro alla periferia, con un’ulteriore dilatazione urbana e un relativo consumo del suolo (a proposito della cementificazione e del Piano Regionale per la qualità dell’aria) è forse un tema che andava sviluppato meglio. Il problema è domandarsi insieme quale davvero può essere la scelta migliore. Le grandi opere sono le prime che ci chiedono una svolta nel modo di progettarle e pensarle. E tutti questi obiettivi e patti a cui aderiamo devono entrare in ognuna di queste scelte.