Riunione al cinema Eden di Carpi organizzata dalle liste civiche di Carpi, Novi e Mirandola avente come tema: il futuro del sistema sanitario del territorio.
RIASSUNTO e Commenti.
Presenti sul palco il dottor Joseph Polimeni, esperto di organizzazione sanitario-ospedaliera, il dottor Sergio Venturi assessore regionale alla sanità, Giorgio Siena in rappresentanza della lista civica “più Mirandola” e il nostro Michele Pescetelli. Conduttore Paolo Travasoni da Novi.
In sala presenti i sindaci di Carpi, Novi, San Felice, Lama Mocogno, Zocca e l’assessore alla Sanita di Mirandola Antonella Canossa.
Incontro molto interessante da dividere in due parti: la prima dedicata alla elaborazione di un concetto nuovo della sanità dove il sociale ed il territorio sono una necessità imprescindibile anche se l’Ospedale deve essere ancora al centro della organizzazione che deve accompagnare il cittadino -paziente nel percorso della malattia. Una volta superato il momento acuto in Ospedale o con un intervento chirurgico o con una opportuna impostazione terapeutica, la riabilitazione o convalescenza o come spesso avviene il menagement della cronicità, deve avvenire su strutture extra ospedaliere siano esse le case della salute o di ricovero o più spesso presso il proprio domicilio.
Il dottor Polimeni è stato molto bravo ad illustrare il perché di questo modo di concepire la sanità territoriale.
Molto bravo è stato anche Pescetelli che durante il suo intervento ha sottolineato come si parli sempre di soldi destinati alla costruzione di nuovi Ospedali e mai un accenno ai necessari fondi per la suddetta assistenza domiciliare e territoriale che pure è e sarà l’architrave del futuro sistema sanitario.
“Non si fanno le nozze con i fichi secchi” ha chiosato Pescetelli che, dati alla mano, ha dimostrato come il numero di pazienti assistito domiciliarmente è sestuplicato negli ultimi dieci anni ma gli infermieri ed assistenti sono sempre gli stessi.
La seconda parte tutta imperniata sulla discussione del dove e quando fare il nuovo Ospedale: l’assessore Venturi ha parlato di fondi per un Ospedale a Carpi e subito dopo il sindaco Bellelli ha motivato la assoluta necessità di un nuovo nosocomio al posto del vecchio Ramazzini (ma non è stato chiaro né dove né quando farlo).
I Mirandolesi divisi su tutto ma decisi a salvaguardare anzi, rilanciare, il loro nosocomio anche a costo di coinvolgere fondi privati ( come è avvenuto per l’Ospedale di Sassuolo) . Le argomentazioni addotte non sono di poco conto, e vanno dal considerare il territorio di Mirandola vasto come quello di Carpi e anche più ricco (il polo biomedicale è tra i più importanti in Europa), al considerare assolutamente necessario rendere il Santa Maria Bianca più attrattivo per i medici ed anche per i pazienti che continuano a migrare nella vicina Suzzara (Mantova)con un esborso per le prestazioni sanitarie di circa 6 milioni di euro l’anno.
Si è continuato a proporre come soluzione la costruzione di un Ospedale unico, grande e baricentrico, oppure un ospedale bigemino Carpi – Mirandola utilizzando e migliorando gli attuali nosocomi: tutto possibile solo e se la rete viaria fosse meno scassata e del tutto insufficiente per i bisogni della “bassa” (come ha ammesso lo stesso assessore regionale Venturi, senza però spiegare perché in Regione né lui né i sui colleghi di Giunta mai abbiano provato a risolvere il problema).
Quindi: poco pubblico per un incontro molto interessante e stimolante, di alto livello, con relatori preparati.