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Carpi, 08 febbraio 2015
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CARPI
AL SINDACO DEL COMUNE DI CARPI
INTERPELLANZA SULLA PALESTRA DELLA SOLIDITA’, OPS, SCUSATE, DELLA SOLIDARIETA‘:
QUALI SONO LE RAGIONI STRUTTURALI DEL CEDIMENTO DELLA PALESTRA SUDDETTA ? (SI SPERA NON SI PARLI DEL PESO DI 30 CENTIMETRI DI NEVE).
QUALI E QUANTI COSTI EVENTUALI PER IL COMUNE DI CARPI PER IL RIPRISTINO ? E NON SOLO A BREVE MA ANCHE A MEDIA DISTANZA.
Premesso che:
– durante la nevicata nella notte del 6 febbraio 2015, come mostrato nella foto, si sono verificati ingenti danni al tetto della palestra col rischio, in caso fosse presente qualcuno all’interno o all’esterno, di danni fisici gravi e di incorrere anche in problemi penali;
– la palestra è stata inaugurata solo il 30 novembre 2013, nell’ambito di una donazione per mezzo degli interventi post sisma, pari a circa 960.000 euro, che sempre soldi dei cittadini sono, e che ora vi hanno accesso i nostri concittadini indipendentemente da chi l’ha donata;
– è meglio non pensare a cosa poteva succedere se, invece di una nevicata di 30 centimetri, fosse venuto un terremoto;
– anche in fase di costruzione di tale struttura furono segnalati problemi progettuali:
a cominciare dal livello funzionale (non permettere alla prima di squadra di Basket di giocare a certe categorie, problemi di spazi per i giocatori e i genitori dei bambini, problemi per la gestione tanto da dover aggiungere un ulteriore spazio, di impianti di riscaldamento obsoleti), fino al livello strutturale utilizzando materiali non adatti per tetti inclinati e tali che in estate si sono corrugati per il calore (problemi segnalati per tempo da un inascoltato fornitore);
– che a ogni cittadino che suggeriva e obiettava veniva risposto dall’amministrazione comunale che, siccome si trattava di un regalo, andava bene così, se no si faceva brutta figura;
– che secondo CARPI FUTURA anche i regali devono essere con garbo controllati e discussi perché poi sono guai per chi li riceve;
– che il Comune porta la responsabilità di averla accettata così com’è. E, anche se l’impresa verrà chiamata a rimediare, c’è la questione dei costi da sostenere a fine garanzia;
– che, a volerla dire tutta, c’è un problema estetico, rappresentato da una struttura già fatiscente, ma con impatto visivo enorme, in una delle zone strategiche e più pregiate dell’ingresso in città da ovest.
E chi l’aveva battezzata subito un “calatravata” (un Calatrava da vorrei ma non posso, a misura di Carpi) aveva delle buone ragioni.
– che questa palestra si va ad aggiungere ai tanti problemi di progettazione delle strutture sportive;
tutto questo premesso CARPI FUTURA
INTERPELLA il sindaco per sapere:
1°) chi sia stato il tecnico comunale incaricato di vagliare la conformità della palestra, in relazione a:
– spazi rivelatisi subito insufficienti;
– materiali inadeguati alle temperature, come dimostrato dal corrugamento estivo;
– idea progettuale sbagliata, con la pendenza che ha prodotto il problema del distacco dei pannelli;
2°) quali misure si intendano prendere per il recupero della palestra;
3°) cosa ci garantisce che in futuro non ci saranno altri problemi;
4°) se i tecnici Bati e Carboni, della struttura sismica, avevano verificato il progetto e firmato una determina al termine dell’istruttoria;
5°) se e quali oneri potranno ricadere sul comune di Carpi ( adesso e nel giro di dieci anni, quando scadranno le garanzie);
6°) quale metodo procedurale intende adottare per le prossime realizzazioni al fine di non ripetere gli stessi errori;
7°) se intende in futuro avere un atteggiamento meno snobistico e coinvolgere, almeno a titolo consultivo, associazioni sportive che usufruiscono delle strutture col fine di fare impianti fatti meglio.
FIRMATO
Paolo Pettenati, Consigliere di CARPI FUTURA