PREMESSO
Che ad ogni bilancio consuntivo assistiamo, ormai da molti anni, a consistenti avanzi.
Che per il 2015, l’avanzo è di ben 16 milioni circa, in parte destinati. Per il 2014, l’avanzo è stato di 9 milioni circa. Per il 2013, l’avanzo è stato di 2 milioni e 428 circa. Per il 2012, l’avanzo è stato di 2 milioni e 985. E così a proseguire.
Che ognuno di questi bilanci è stato illustrato nel corrispondente preventivo con toni di eccezionalità e incertezza da parte dei relativi assessori (per la verità in modo più sobrio dall’assessore Galantini e in modo più prolisso dall’assessore Caruso) senza che poi si realizzasse tale drammaticità.
Che un bilancio familiare con avanzo è indice di buona ed oculata gestione, mentre un bilancio comunale in avanzo indica che SI SONO PRELEVATI SOLDI AI CITTADINI più del necessario, soldi che non potranno essere resi.
Che, guardando l’andamento degli ultimi anni, risulta possibile ridurre almeno del 3% ( pari a circa 1,5 milioni) la pressione fiscale su famiglie e imprese senza che questo generi imprudenza. Per le famiglie riducendo le addizionali comunali IRPEF come hanno fatto altri comuni (Firenze del 27%, se Carpi facesse altrettanto i cittadini avrebbero già 1,4 milioni di SOLLIEVO FISCALE). Per tutti riducendo TASI ( qualche comune della regione ha fatto tagli del 10%), TARI ( data la dichiarata fortuna della raccolta differenziata lo spazio per ridurre la pressione fiscale c’è), ecc.
Tutto ciò premesso
È chiaro ed evidente che può essere ridotto il prelievo da parte del Comune di Carpi sui cittadini e sulle imprese anche sopra il 3% senza generare pericolo, anzi dando un po’ di fiato alla popolazione e alle imprese e compiendo il primo passo come dimostrazione di buona volontà e comprensione.
Pertanto il Consiglio comunale IMPEGNA la giunta
A ridurre del 3% il prelievo sui cittadini e sulle imprese a partire dal bilancio preventivo 2017.
Firmato
Giorgio Verrini, Paolo Pettenati, Anna Azzi.