Voglio molto brevemente dare il mio contributo per cercare di rendere più pragmatico il nostro lavoro, soprattutto alla luce della relazione del presidente e dell’imbeccata del consigliere Bagnoli, quando dice che non bisogna cercare di usare
il microscopio ma avere vedute più ampie a livello politico e programmatico.
Credo che in questa relazione il presidente Bellelli, come altre volte, ci abbia messo tutto il suo calore e la buona volontà che gli ho riconosciuto anche in altre occasioni, ma credo anche ci sia un po’ di demagogia e ci siano alcune cose su cui
bisogna riflettere.
Quando si parla di Sanità ,lo ricordo, noi in Comune e, possiamo dirlo, anche in Provincia ci possiamo mettere il becco ben poco…. è un azzardo quindi riuscire a metterlo nella relazione delle Terre d’Argine !!
E’ un azzardo anche pensare quanto possiamo fare noi sulla viabilità.
Come dice Fabbri, è un’ esigenza molto sentita quella della viabilità nella zona nord o bassa, ma cosa ci possiamo fare come Terre d’Argine ?
Andare a usare il solito discorso della Cispadana è un po’ usare una foglia di fico perché, lo ricordo, il preventivo di spesa è di 5 miliardi euro e nell’Agosto 2014 c’è stato già il niet della Corte dei Conti e del bilancio, avevano detto che sarebbe stato aggiornato in ottobre per dare una risposta più definitiva.
Questi soldi però in Ottobre non c’erano, ma non c’è neanche stato il parere favorevole per quanto riguarda l’impatto ambientale.
La Cispadana sicuramente potrebbe essere una cosa importante, quando e se fosse fatta, ma adesso è ancora nella terra dei sogni.
Non vorrei che si usasse la Cispadana come si è fatto per l’ospedale nuovo, cioè non si fa nulla sull’ ospedale vecchio perché ci sarà quello nuovo, e intanto l’ospedale nuovo non si farà e nel frattempo non si fa niente per quello vecchio.
La Cispadana non si farà o si farà fra molto molto tempo, e intanto l’esigenza della nostra viabilità nella vasta area nord e dei collegamenti fra Carpi- Novi, Carpi – Mirandola e tra questi è Modena è un problema che va affrontato, quindi metterlo dentro ad una relazione così è un azzardo, che sottoscrivo senz’altro ma è mio dovere come consigliere fare un po’ la tara a queste cose.
Un’altra cosa che voglio dire e che ha trovato il Sindaco Solomita d’accordo è , quando si parla di Edilizia popolare, rilevare che esistono regole d’ingaggio ed esigenze, di cui abbiamo parlato anche in Commissione con utilissimi
approfondimenti, che introducono il concetto di ingessatura.
Le regole che riguardano l’accesso agli appartamenti di edilizia popolare sono infatti in gran parte dettate dalla Regione, regole quindi che, sia per accedere e soprattutto per recedere, risultano ingessate; ci sono norme che si potrebbero
cambiare ma, ahimè, non si possono cambiare perchè vengono dalla Regione.
Dato che la Regione è gestita dallo stesso colore della nostra amministrazione di Carpi sarebbe interessante almeno qua fare un’azione di spinta, e spero che ci sia, affinchè questi regolamenti non siano più così ingessati e sorpassati.
Mi sarei aspettato che almeno un accenno a questa azione di coinvolgimento fosse stato introdotto.
Ricordo che su 1200 richieste sono state 47 le abitazioni che si sono rese libere, a conferma del fatto che il meccanismo che va sicuramente rivisto…
Quando si parla di politiche sociali della casa, si parla di risolvere il problema degli affitti e tanto altro, tutte argomentazioni che poi non hanno un seguito per gli ostacoli posti da regole rigide che ne ostacolano la soluzione.
Sono invece d’accordo sul grosso impegno sulla disabilità e sulle cifre impegnate in bilancio. I disabili diventano grandi e, mentre a scuola gli ammortizzatori ci sono, con insegnanti di sostegno e altri aiuti, quando purtroppo la scuola finisce gli ammortizzatori si riducono di molto.
Mi compiaccio che ci siano stati ragionamenti e investimenti anche per seguire l’handicap in età adulta. Una cosa che invece, quando parliamo di disabili, dobbiamo smettere di fare, è di affermare che faremo di tutto per rendere loro la vita più
semplice per quanto riguarda le barriere architettoniche.
Non diciamolo più perché o lo facciamo o non lo facciamo.
Basta percorrere i quartieri della periferia e del centro per accorgerci che assolutamente il problema delle barriere non è stato risolto e tutti i progetti volti a risolverlo hanno una copertura economica risibile.
GIORGIO VERRINI, consigliere di CARPI FUTURA in TERRE D’ARGINE