GIUNTA, PD DI CARPI E DESTRA POPULISTA ALLEATI PER UNA TRISTE STRUMENTALIZZAZIONE POLITICA A DANNO DEI POVERI E DELLE AZIENDE

Giovedì 23 novembre, durante la discussione sulla variazione di bilancio, abbiamo evidenziato un errore previsionale della giunta del 38.5 % sull’avanzo in soli 4 mesi; 18,7 milioni di avanzo (vincolato e no) contro i 13,7 previsti. Di questi ci sono 1,9 milioni di avanzo non vincolato.

CARPI FUTURA e MOVIMENTO 5 STELLE, sono stati gli unici gruppi consiliari che hanno attribuito alla commissione di bilancio una valenza propositiva e non solo consultiva attraverso la richiesta di destinare circa 1.5 milioni come fondo di garanzia per il microcredito sociale e per lo sviluppo economico.

La proposta è stata incredibilmente bocciata.

Quello che ci lascia perplessi sono state le motivazioni: la nostra proposta, secondo la maggioranza, non è chiara e che non esiste alcuna immediata esigenza di incrementare i fondi per nostra comunità.

Evidenziamo, invece, che la nostra proposta è stata molto chiara: il microcredito stipula, infatti, convenzioni con qualsiasi ente, è solo sufficiente mettere a bilancio 300.000 euro.

Tutto il materiale informativo e conoscitivo è stato fornito dal Presidente del Microcredito all’ assessore e al sindaco: bastava leggerlo con occhi meno pregiudiziali.

Anche il Ministero e l’ANCI, a proposito di chiarezza, stanno stipulando diverse convenzioni.

Ma non solo.

Oggi, sono molte le associazioni di volontariato che denunciano le innumerevoli richieste di persone che non possono onorare i loro debiti o le start-up che non riescono ad aprire per mancanza di capitale iniziale.

Quindi la maggioranza che governa Carpi, quando dice di non riscontrare l’urgenza di incrementare i fondi, è totalmente lontana dalla realtà.

La stessa maggioranza che utilizza i consiglieri ex di Fi e di FDI della finta opposizione per allargare il proprio consenso politico. Consiglieri di opposizione, sempre loro, pronti ad attaccarci pur di avere un po’ di pubblicità e legittimità politica.
Gli stessi consiglieri pronti ad assentarsi dall’aula, quando c’è da votare decisioni non gradite dalla maggioranza, infischiandosene dei bisogni dei cittadini.

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