Cari concittadini e, per conoscenza, ai consiglieri comunali di Carpi.
Ci avviciniamo ormai al voto per permettere ad Aimag di partecipare o non partecipare alla gara per l’acquisizione di Unieco-Ambiente.
Si profilano alcuni scenari possibili.
Un primo scenario è che l’ennesima documentazione richiesta dal sindaco nell’ultimo consiglio comunale ad Aimag lo tranquillizzi e lo aiuti a ragionare a favore di questa partecipazione. Anche se abbiamo sempre ritenuto pretestuose queste richieste e indicatrici di una precisa volontà politica teleguidata che nulla aveva a che fare con la ricerca del bene comune. Comunque l’importante è arrivare a permettere questa ormai famosa gara.
Un secondo scenario di voto negativo avrebbe invece gravi conseguenze a molti e diversi livelli. Uno dei livelli ha carattere individuale e personale.
Come si sa, per la legge Madia, Aimag non potrà partecipare alla gara se tutti i Comuni del patto di sindacato non daranno il loro assenso alla partecipazione. Nel caso che uno o più Comuni non dovessero dare il loro assenso gli altri Comuni del Patto di sindacato avrebbero diritto ad ottenere da questi un risarcimento e per conseguenza la Corte dei Conti avrebbe il diritto di chiedere ai protagonisti del rifiuto la copertura del danno erariale subito, se confermato.
Quindi chi pagherà il proprio no alla partecipazione alla gara per Unieco-Ambiente? Saranno finalmente, e proprio di tasca propria, quelli che hanno inventato cavilli fino ad ora. Non la città, almeno questa volta, ma proprio i singoli individui che hanno alzato il braccio per dire di no.
La domanda a questo punto sorge spontanea, ne vale la pena?
Il Consiglio comunale non sta autorizzando una acquisizione, sta autorizzando la partecipazione ad una gara con altri competitor che non è detto si concluderà con l’acquisizione di Unieco-Ambiente; le gare si possono vincere o perdere. A maggior ragione chiediamo: ne vale la pena?
Il sindaco Bellelli ha dato le dimissioni da presidente del Patto di sindacato perché la maggioranza del Patto di sindacato stesso lo ha di fatto sfiduciato e ha forse capito che l’impegno di Bellelli nel mettere i bastoni fra le ruote ad Aimag ha motivazioni che vanno oltre il suo ruolo istituzionale. Bellelli con i suoi comportamenti dà l’impressione di portare avanti un’incomprensibile crociata non nell’esclusivo interesse della citta’. Ancora chiediamo ne vale la pena?
In particolare, alla lista civica 2.0 che non ha una natura di difesa degli interessi del partito egemone, ma di tutela della utility locale insita proprio nell’ essere lista civica, in particolare a questi “colleghi” di civismo chiediamo: ne vale la pena?
Sinceramente confidiamo che le ultime informazioni che arriveranno da Aimag toglieranno ogni pretesto residuo perché desideriamo evitare scenari poco piacevoli che inevitabilmente coinvolgeranno questa amministrazione. Leggasi: segnalazione dovuta alla procura della Repubblica affinché chiarisca ogni risvolto.
Infine, ma non da ultimo, lo scenario peggiore che coinvolgerebbe la città intera. A chi giova un’Aimag debole? Chi è pronto a mangiarsela come quando abbiamo dovuto fare un referendum osteggiato in tutti i modi? Perché abbiamo detto che dopo il referendum non si doveva ancora abbassare la guardia?