Carpi, 29 gennaio 2015
PREAMBOLO POLITICO
Cari colleghi,
prima di entrare nel merito delle valutazioni di bilancio 2015 mi permetto di riproporre le motivazioni e gli obiettivi delle nostre analisi:
– mettere a fuoco una “efficace” capacità programmatica e una “efficiente” gestione;
– individuare con la massima precisione possibile la reale consistenza delle risorse disponibili per raggiungere obiettivi di sviluppo economico ed equità distributiva.
Oggi più parti sollecitano una ricognizione della forza lavoro, dei mezzi produttivi e del patrimonio per ridurre lo spreco e rivalutare le potenzialità attraverso processi innovativi. Un corretto lavoro, che si rifà a questi principi, non può prescindere da una vera trasparenza della gestione dei beni e da un monitoraggio costante e puntiglioso.
Le analisi di bilancio non sono la rilettura asettica delle “poste contabili”.
Di questo già si occupano con adeguata competenza i “revisori”, e non è argomento di questa discussione perché interessa l’aspetto politico.
Anzi, nonostante un lavoro svolto dai dirigenti per cercare di individuare le finalità e le risorse… ci si accorge della ripetitività di molti stereotipi usati da tempo per non dire niente di nuovo rispetto a quanto già detto dalle giunte precedenti o nelle Relazioni Programmatiche delle Terre D’Argine che ormai decidono oltre il 50% dei capitoli di spesa (con trasferimenti intorno ai 20 milioni; pur continuando ad essere ente pubblico di secondo livello – non eletto).
Spese già decise ed attuate da assessori (con doppio ruolo) svuotando il consiglio comunale delle sue funzioni. Al comune rimane una autonomia di delibera pari a circa il 40%, di cui la maggior parte utilizzata per spesa corrente.
I servizi offerti dalle P.A. sono di fatto erogati in regime di MONOPOLIO e sfuggono alle regole di domanda ed offerta tipiche del libero mercato. Pertanto è facile capire che chi gestisce un Servizio Pubblico può agire sui “prezzi” (le tariffe, le tasse, i canoni) senza che il cittadino possa rivolgersi alla concorrenza come avviene per gli altri prodotti del mercato. Ne consegue che il margine tariffa/costo è predefinito in modo vessatorio a scapito dell’utente.
Proprio perchè si deve perseguire lo sviluppo economico e l’equità distributiva il bilancio preventivo non può essere una ripetizione identica degli anni precedenti.
Non solo, la partecipazione tanto conclamata non l’abbiamo vista, ad esempio gli incontri coi cittadini sono stati fatti all’ultimo momento, quindi senza possibilità di incidere.
Spesso ci viene richiesta una semplice presa d’atto che non disturbi troppo gli “autori” dei programmi elettorali impegnati a far concordare le promesse elettorali con i dati numerici.
Infatti ci siamo trovati prima i conti dei tecnici e dopo la presentazione delle linee programmatiche del Sindaco. Tanto per intenderci generalmente quando una azienda va in banca per un mutuo prima di fare i conti si presenta un business plan per definire quale e come raggiungere il proprio obiettivo. Il nostro giudizio è quello di assistere ad un bilancio privo di decisioni che veramente possano incidere e privo di scelte strutturali per una Carpi proiettata verso il futuro per i prossimi vent’anni. Troviamo ancora deresponsabilizzazioni ( la colpa è sempre dei trasferimenti statali ) e accuse ai massimi sistemi, tra cui il terremoto ripetuto ogni volta, o alle varie istituzioni di governo (dove tra comune, terre d’argine, provincia, regione e stato governa lo stesso partito).
Soprattutto in presenza di mutate e gravi congiunture economiche , da usare per fare e non come scuse, deve essere esercitato il massimo sforzo di modifica delle politiche di bilancio.
Questo non tanto per una sterile contrapposizione, ma perché un metodo di amministrare più partecipativo attraverso informazioni semplici ed accessibili a tutti, può andare ad incidere concretamente sulla vita dei cittadini e perseguire una vera equità distributiva. Le analisi di bilancio devono, pertanto, utilizzare diverse metodologie ed esaminare diversi indicatori (indici di bilancio) a seconda degli obiettivi prefissati.
Quindi sosteniamo che tanto di diverso si possa fare al fine di dare spazio alle forze vitali di questa città, di seguito alcune idee e proposte frutto di questa analisi.
ECONOMIA E FISCALITA’
A titolo esemplificativo, il documento siglato dalla giunta dice il valore netto per beni immobili e mobili, considerando una svalutazione di un 20% per sisma, mercato fermo, ecc. ci fa vedere che siamo su € 250 milioni.
Il preventivo di spesa è di circa € 100 milioni, le disponibilità liquide di tesoreria sono oltre i € 30 milioni.
Ma davvero, davanti a queste cifre e ad un calo del potere di acquisto del 12%, non c’è possibilità di un taglio della spesa significativo ?
Davvero non si può ridurre la spesa (non con tagli lineari ma vedendo spesa per spesa) di un 3-4% (10 milioni) e destinare questo provvedimento ad una riduzione importante del prelievo fiscale? O anche a politiche di sviluppo?
Veramente non è possibile fare un censimento per individuare tutti gli edifici di proprietà del comune e valutare l’effettivo utilizzo per non dover pagare più affitti?
Nella relazione del sindaco non si parla di riduzione delle tasse: invece le tasse potrebbero calare e tra TASI e IMU abbiamo aliquote alte.
CARPI FUTURA ha avanzato la proposta di prevedere una riduzione della pressione tributaria della TASI su tutto il Comune di Carpi; questo avrebbe come conseguenza una riduzione dell’avanzo.
La corte dei Conti ci ricorda che se c’è “eccedenza di risorse sottratte ai contribuenti e agli utenti, rispetto alle previsioni di spesa per i servizi da erogare”, questo “può rappresentare un sintomo di eccessivo prelievo fiscale, non coerente con le reali esigenze di spesa “.
Ci attendiamo scelte coraggiose e sono proprio gli investimenti per cui vengono stanziati fondi e poi non utilizzati che generano questi avanzi o meglio residui passivi.
Ma sempre di più sembra si siano invertiti i ruoli: si lascia a dirigenti e tecnici la possibilità di incidere sulle scelte politiche e capita che i consiglieri adducano motivi tecnici per votare o no una proposta di un gruppo consiliare.
LAVORO
Ci ha impressionato lo slogan di presentazione alla popolazione “Lavoriamo per il lavoro” unitamente alle affermazioni contenute nelle Relazioni previsionali e programmatiche del comune e delle TDA che esplicitamente dichiarano il massimo sforzo progettuale per agevolare occupazione e nuove imprese (Start up).
La Giunta Comunale di Carpi, per dare “corpo e sostanza” ad una linea direttrice dello sviluppo economico, stanzia la ridicola cifra di € 60.000,00 quale contributo in conto interessi per i finanziamenti richiesti dalle imprese.
A questo aggiunge anche i € 288.000 della raccolta dalla evasione fiscale (che non può essere ritenuto un dato strutturale). Veramente volete far credere, a fronte dei valori patrimoniali e di bilancio espressi precedentemente, che state lavorando per il lavoro?
A proposito di lavoro, CARPI FUTURA ha anche proposto una mozione nel merito delle partecipate.
La ravvicinata scadenza del patto parasociale tra la partecipata AIMAG ed Hera e dei diversi possibili scenari che si prospettano sul futuro con rilevante impatto sull’occupazione: quale futuro si prospetta per i circa 500 addetti e stesso numero nell’indotto locale? Quali sono le valutazioni che vengono fatte dal comune e dalle Terre d’Argine che rappresentano la quota più importante con oltre il 30 % di azioni? Passato l’impegno che precede sempre l’approvazione di un bilancio, ci aspettiamo che il sindaco metta al più presto un punto all’ordine del giorno di un Consiglio comunale con argomento Aimag.
Sempre in tema di partecipate quale è il futuro dei nostri trasporti riguardo al servizio di SETA , che comporta altissimi costi ma di cui non si vede nessuna riflessione sul rapporto con i benefici del servizio e di cui non si individuano o propongono soluzioni alternative (da una diversa gestione a rivedere completamente il servizio di trasporto scolastico, gli orari, utilizzare promozioni, …) tali da non tenere costantemente in perdita le casse comunali?
Cogliamo favorevolmente l’iniziativa della giunta di accorpare lo sviluppo alla cultura (purché una non vada a discapito dell’altra) e alla valorizzazione del proprio patrimonio , come il centro storico.
In particolare sul tanto orgogliosamente ripetuto Centro Unico di Promozione abbiamo pochissime informazioni. Alla faccia della “partecipazione e trasparenza”, da oltre un mese siamo in attesa di informazioni dall’assessore e in commissione si hanno avute parziali e confuse informazioni dal dirigente. Sembra non sia altro che una accorpamento degli uffici facenti parte del turismo, della cultura, del patrimonio del centro storico… per promuovere meglio il territorio. Non si conosce se viene fatta una vera razionalizzazione in quanto non si sa se ci si sposta da uffici in affitto e quanti siano. Non solo ma verranno posizionati presso “la Pieve di Castello”.
Veramente per fare promozione del territorio dobbiamo mettere in un edificio caratteristico del centro storico quale è l’Ex Pretura degli uffici!? Le proposte fatte in consiglio da CARPI FUTURA non solo non vengono accolte, ma nemmeno prese n esame. I miei colleghi di lista non se ne meravigliano, io sì, speravo che la vita politica contenesse una dialettica diversa. Ad esempio nel tanto citato Torrione (cosa bella, ma se anche regalato dal demanio sempre soldi pubblici sono come e future spese di manutenzione) si è pensato prima di ristrutturarlo e poi a cosa farci stare dentro. Due sono infatti le versioni della giunta: una dice che la destinazione c’è perché era una condizione della cessione, l’altra versione ( per sollecitare i consiglieri a votare la delibera dell’acquisizione) dice che si potrà poi decidere cosa farcene.
L’impostazione di CARPI FUTURA (anche già discussa in consiglio comunale), parte da una analisi globale di tutti gli edifici intorno e poi pensare a come ristrutturarli e utilizzarli. Per esempio si vuole fare una sorta di tettoia al cortile interno delle scuole “Manfredo Fanti”, utilizzata dagli insegnanti nella parte inferiore e futura “casa dei piccioni” nella parte superiore, molto meglio sarebbe secondo noi aprire le attuali arcate tamponate per rendere al massimo la bellezza del chiostro e la bellezza del centro storico e fare all’ex pretura un incubatore delle idee che dia possibilità a bassi costi per due anni a diversi giovani di iniziare un’attività, e utilizzare spazi come castello e torrione anche per promuovere le tante eccellenze che abbiamo nel nostro territorio.
SVILUPPO, CULTURA E CENTRO STORICO
Serve quindi una promozione attraverso un marchio che faccia vero marketing territoriale e metta effettivamente in relazione tutte le realtà produttive e le eccellenze del posto; è quello di cui sentiamo ci sia bisogno.
Ad esempio le iniziative tipo CarpiInTavola portano persone nel centro ma non valorizzano le caratteristiche del posto, bensì premiamo i commercianti itineranti.
Vorremmo ricordare alla giunta che il principe Alberto Pio non tornerà a fare altri splendidi palazzi, non orneranno altri principi e ogni provvedimento mal fatto costa soldi e difficilmente lo si smantellerà in futuro per tornare all’originale. Tipico l’esempio delle arcate tamponate del cortile interno della scuola Manfredo Fanti che ora si portano dietro la loro prosecuzione: una tettoia.
Vorremmo anche ricordare che questi edifici, proprio per la loro rarità, non ripetitibilita’ e caratterizzazione, non sono della maggioranza e andrebbero trattati con un coinvolgimento totale non solo dei c consiglieri ma di tutti i cittadini. Tra gli spazi irripetibili per la sua posizione vediamo anche il bar del teatro.
Perché si fa un bando, oltretutto da rifare, che porta alle casse comunali la miseria di € 30.000 come se fosse la baracchina di un arco di periferia ?
Perché non si valuta la sua potenzialità unica e non si pensa più in grande e in modo diverso, magari attraverso un concorso di idee tra possibili gestori di uno spazio così pregiato? Aumenterebbe così la cifra in entrata del comune e il vantaggio di novità per Carpi.
La formula attuale è una grandissima sottovalutazione e un danno economico. E lo sviluppo passa per la modifica dell’illuminazione o dalla fibra ottica? Si parla di Smart city dando molto valore all’illuminazione ma senza pensare alla fibra ottica, senza pensare ad una diversa mobilità che non preveda costruzione di nuove ciclabili nei quartieri ma un riutilizzo ed una variazione delle strade esistenti con l’introduzione di zone a chilometri 30, a costo quasi zero.
Non si parla del sottopasso che colleghi il centro con Cibeno Pile, non nominato il Parco Lama (quello vero ) e quindi la possibilità di valorizzare Cortile. Si ricorda che la Ex cantina sociale, in cui l’assessore Tosi dice di fare la quarta piazza di Carpi (almeno non si costruiscono palazzi inutili) è l’ultima possibilità che permette, come da progetti da noi realizzati, di avere gli spazi necessari per il sottopasso e risolverebbe, come voluto anche nel programma elettorale di Bellelli, il roblema del traffico presente al passaggio a livello di via Roosevelt.
Con un pò di rammarico noto anche che nel piano della ricostruzione, citato anche sul sisma di cui tanto si è fatto, non sono state per nulla accolte le osservazioni di CARPI FUTURA che hanno lo scopo di rendere il piano più facilmente gestibile, efficace e semplice.
SOCIALE
Vediamo molto favorevolmente il nuovo progetto della struttura per anziani del Care Residence che prevede il riutilizzo di strutture preesistenti preservando l’area della Ex Cappuccina e riunendo nel tempo i due centri diurni.
Questo dovrebbe far rivalutare l’iniziativa di CARPI FUTURA e di altre opposizioni che non era, come letto sui giornali in un’intervista al sindaco, ispirata ” a una questione ideologica contrapponendo la difesa del verde alle necessità di offrire servizio agli anziani”.
Affermazione con grande caduta di stile che sarebbe bene non si ripetesse. Anzi, se ci fosse in generale meno contrapposizione ideologica si potrebbero valutare insieme tante altre proposte meno pregiudizialmente, ma come delle opportunità da cogliere a favore della città.
Nel Preventivo 2015 e nel piano triennale non si notano cenni riguardanti la struttura psichiatrica e la Casa della Salute, in particolare non sono prospettati i costi per la ristrutturazione della Dorando Pietri per la casa della salut e tantomeno quelli per la costruzione della residenza psichiatrica. La realizzazione di queste due strutture è ancora in alto mare e forse prima di fare annunci si deve fare qualche piano nel merito.
Per l’omogeneizzazione tra i quattro comuni delle TdA del regolamento di accesso alle residenze per anziani e disabili è il caso di coinvolgere i cittadini perché quella che apparentemente sembra una scelta tecnica invece risulta politica. Mentre ci si chiede se tra i tanti finanziamenti in cui sono suddivise le politiche sociali (ad esempio corsi per insegnamento del fare la spesa) … non sia meglio utilizzare questi stanziamenti a vantaggio delle famiglie.
A seguito della riforma dell’ISEE, se a livello tecnico risponde a norme nazionali, le sue modalità applicative rientrano nelle libertà dell’amministrazione e sono un fattore squisitamente politico e in grado di determinare quale tipologia di utente favorire o sfavorire: bisogna considerare tra l’altro che con il nuovo ISEE i redditi presi in considerazione non sono più quelli dell’anno precedente, ma quelli di due anni precedenti presenti nella banca dati dell’Agenzia delle Entrate; è facile capire come questa novità introduca elementi di calcolo potenzialmente distorsivi rispetto al reddito attuale, per cui la scelta del comune potrebbe essere almeno per certi servizi quella di considerare anche i redditi e non solo l’ISEE
Non solo, un ‘ulteriore proposta è quella di recuperare quel senso civico di appartenenza alla nostra società valorizzando azioni di volontariato, che deve rimanere libero ma che può essere stimolato correggendo l’indicatore ISEE aggiungendo un punteggio che tenga conto anche delle ore di volontariato prestate dal richiedente e dai componenti del nucleo familiare in favore della comunità.
ALTRI INTERVENTI E CONCLUSIONE
Tra i vari interventi citati nella relazione del Sindaco si segnala infine quanto non si è fatto per le strutture sportive con errori di progettazione tanto evidenti da far emergere sostanziali problemi di procedure e grossi sprechi di denaro. Questo dimostra disinteresse per gli sportivi di tante discipline valenti al di fuori del calcio.
Amianto: al di là dei 40.000 euro stanziati per la sostituzione delle coperture di amianto ci si chiede perché non si è minimamente accennato a nessuna sostituzione dei tubi dell’acquedotto.
Anche per i problemi di sicurezza sempre più impellenti ancora poco si è fatto, si ricorda che tra i vigili a Carpi, anche se appartengono alle TdA, ce ne sono circa 40 in ufficio, anche se abili a stare fuori in strada, e pochi rimanenti esterni, pensiamo che dai numeri una riorganizzazione diversa (senza aumento di costi) sia necessaria e possibile; proposta fatta presente anche pochi giorni fa nella discussione sul bilancio preventivo delle Terre d’Argine….
Nella speranza di aver portato un contributo utile al Consiglio Comunale di Carpi e alla Giunta e quindi alla nostra città, ringrazio dell’ascolto e concludo con una battuta, permettetemi, che dopo le “suggestioni” sentite in campagna elettorale, e dopo aver sentito parlare di “intuizioni” da alcuni membri della Giunta in sede di presentazione del bilancio credo che un “bilancio per il lavoro”, così come è stato definito dalla giunta, meriti fatti che incidano in modo strutturale nella nostra città.
Paolo Pettenati,
Consigliere comunale di CARPI FUTURA