Ho partecipato nei giorni scorsi ad una videoconferenza di presentazione del “Progetto di viabilità e sosta per il centro storico” convocata dagli Assessori Truzzi e Gasparini. Qui in allegato ti propongo – in modo informale e riservato – alcune mie osservazioni che potranno magari esserti utili nel caso volessi partecipare agli incontri proposti dall’amministrazione su base di quartiere o di settore e pure per sollecitare un dibattitto interno a Carpi Futura in vista della successiva discussione Consiliare. Per facilitare la comprensione, ti unisco anche alcune slide “rubate” alla presentazione di Truzzi. Ogni tuo commento e considerazione mi sono ovviamente molto graditi.

ODG molto ambizioso cui secondo l’Assessore Truzzi sottende una visione della città basata sulla mobilità sostenibile, dove tutti i fattori in gioco diventano «da limitazione a opportunità» per il futuro. E quindi:

ECONOMICS; ENVIRONMENT; SAFETY; HEALTH; ACCESSIBILITY e SOCIAL EQUITY: tutto scritto in inglese e corredato da una slide olandese con le sua bella città affollata di biciclette a dimostrarci come sarebbe più attraente vivere utilizzando i trasporti pubblici e la famosa mobilità lenta.

Questo «Progetto di Mobilità e Sosta per il centro storico» è un’articolazione del PUMS (che come “Piano” delinea solo gli “scenari tendenziali” mentre qui si tratta appunto di un “progetto operativo) ed è diviso in 3 fasi a scadenze dilatate nel tempo a seconda dell’avanzamento e della finalizzazione delle precedenti: nel breve, la Fase 1 dovrebbe occupare i due anni alla scadenza mandato.

L’architrave è il minutaggio – a piedi o con i mezzi alternativi all’automobile – necessario per raggiungere il centro storico, considerando che l’obiettivo finale sarà di avere come ZTL tutta la zona “entro le mura” (grosso modo i viali Carducci-Petrarca-De Amicis-Fassi e Catellani). Quindi, gli esempi sono: 8 minuti per la classica “vasca” Duomo-piazzetta; pure 8 minuti a piedi da C.so Alberto Pio alla Stazione autobus; 15 minuti dalla Torre dell’Orologio alla tangenziale

I dettagli della nuova circolazione saranno partecipati negli incontri territoriali di quartiere, comunque l’approccio è di scoraggiare gradualmente l’accesso (con nuovi sensi di circolazione e aree pedonali tipo la “nuova” via Roma) e la sosta in centro storico, con la progressiva e sostanziale abolizione degli stalli a disco orario per quelli a pagamento differenziato e crescente, sosta libera esterna (piscine) con navetta gratuita di trasferimento verso il centro, raggiungibile in non più di 5 minuti. Servizio navetta quotidiano con orario 8-20 e frequenza ogni 6 minuti.

Il che cosa dovrebbe venire a fare la gente in centro, che non sia prendersi un gelato o un aperitivo, è affidato all’Assessore Stefania Gasparini, la quale – per citare le sue parole – si propone di “riempire di contenuti il nuovo accesso al centro storico, con il progetto di una cabina di regia per la costruzione di un percorso di promozione e valorizzazione del marketing territoriale” e crede nella grande forza attrattiva di un centro storico “che per bellezza ha pochi confronti in Italia” verso un turismo culturale non occasionale. E tanti ringraziamenti al team di Rosario Cardillo e al suo programma di lavoro, attualmente nella fase di “ascolto”.

Fin qui le relazioni degli Amministratori.

Le mie osservazioni (risposte di Maria Alberta Chierici, Mobility Manager):

Esiste un modello urbano di riferimento che non siano le solite capitali nord-europee o le città d’arte italiane? Abbiamo valutato le esperienze di Imola, Faenza e Forlì (avrei dovuto chiedere un resoconto dei confronti per vedere se l’han fatto davvero) e poi anche Bolzano, che però ha diversa struttura geologica (in merito al parcheggio sotterraneo)

Verificato che in effetti per me che abito a Cibeno via Roosevelt-Ramazzini la distanza dal centro è molto abbordabile sia a piedi che in bici, per chi viene da Carpi-est, ma abita dopo la Chiesa e fino al Club Giardino oltre che a San Marino, è previsto un parcheggio scambiatore come quello delle piscine per la zona ovest? Non per ora. L’invito è quello di utilizzare dal proprio quartiere il servizio di Arianna che verrà potenziato (non mi è venuto in mente, ho l’impressione che Arianna a San Marino non ci arrivi nemmeno). Per chi verrà in centro in bici l’asse principale sarà attraverso il nuovo sottopasso della stazione (meraviglia architettonica)

Per anni si è parlato di un parcheggio multipiano interrato al piazzale Meridiana, oggi non se ne parla più anche se resta il parcheggio scoperto. Ci sono altri progetti? Non sono previsti nelle fasi 1 e 2 (ma potrebbe saltar fuori qualcosa in area ex Cantina-Unieco) in quanto l’obiettivo è di togliere le auto dal centro storico e si sa che più parcheggi attirano più macchine. E poi ci sono problemi di falda e di costi: per un multipiano scoperto semplice

– tipo il meccano del parco resistenza – il costo stimato è di 5.000 euro a stallo, non parliamo di quanto costerebbe in silos oppure sotterraneo. Aggiunta di Truzzi su questo punto: i multipiano sono scelte molto “rigide” e poi se ci dovessimo sbagliare e dover rivedere le scelte fatte, tutti i soldi spesi sarebbero gettati via, mentre la spesa per i 100 nuovi parcheggi di Nicolò Biondo è stata di soli 10.000 euro di vernice e se non andrà bene si potrà cambiare in un attimo.

ALTRE OSSERVAZIONI: Reazioni piuttosto critiche da parte di Giancarlo Manicardi (in rappresentanza di Carpi c’è) che ha lamentato, ma era inevitabile perché è proprio l’obiettivo di questo Progetto, la complessiva maggiore difficoltà di accesso ai negozi entro le mura. Sostanzialmente positive (alcune entusiaste) quelle di Angelo Frascarolo (comitato Pendolari e presidente della Consulta Ambiente); Mario Poltronieri (Lega Ambiente); Piero Busso (FIAB, ambiente & bicicletta) e Malagoli (WWF) tutte nella prospettiva di “togliere finalmente le macchine dal centro”, cosa che dal loro punto di vista è già di per sé un risultato significativo. Intendiamoci: tutta brava gente, ma che peraltro io non ho mai visto camminare in centro, andare a farci la spesa o anche solo seduta ad un caffè!

Conclusione mia: non è una novità che a Carpi ci crediamo di essere più di quel che siamo (la piazza più bella d’Italia! ecc.) e non mi stupisce una politica restrittiva della circolazione in centro storico (che sia per le auto a benzina o elettriche poco importa) ma sempre mi sorprende che si possa immaginare uno sciame di ciclisti riempire le vie cittadine (che ci sia caldo o che ci sia freddo, la nebbia o la pioggia).

Così mi sembra una perenne bestemmia che non ci si possa nemmeno confrontare con un “vero” studio progettuale riguardo ai costi (fuori o sotto) di un parcheggio multipiano. Partirei da quel che tempo fa si diceva riguardo i locali dell’ex Supercinema 70 con un progetto di sosta obbligatoria, sostitutiva e non opzionale rispetto a quello scoperto di superficie esistente oggi sui viali Petrarca e soprattutto Carducci, immaginando di liberare questi viali dalle macchine per una vera passeggiata sotto gli alberi.

Tanto per usare la fantasia a proposito di guardare un po’ avanti, che la “cabina di regia” della Gasparini non ci abbia ancora detto cosa faranno (praticamente domani) nel restaurato torrione della piazza, mi fa pensare che nessuno si sia ancora nemmeno posto il problema di come utilizzare un giorno i maxi-contenitori ormai vuoti delle ex banche dei carpigiani (in particolare la Popolare – dove c’era una volta il primo Supercinema – ma anche le altre che affacciano sulla piazza) quando qualcuno ai piani alti dovesse decidere che, occhio ai costi, è ormai ora di chiudere: il problema non sarà certo per la banca, ma per quel po’ di vita accessoria alla quotidianità che una banca attiva ancora riesce a tirarsi dietro, alla faccia dell’animazione del centro storico.