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I rifugiati non sono in vacanza

By 10 Luglio 2017 Luglio 30th, 2017 No Comments

Alla luce dalle ultime informazioni emerse dai giornali sull’arrivo in città di tanti rifugiati e sulle mie dichiarazioni riportate in maniera incompleta preciso e integro, anche a nome di CARPI FUTURA, alcune questioni. 

Vorremmo innanzitutto sottolineare un aspetto: quello che differenzia l’azione politica della lista civica è il METODO. Persone di diversa estrazione politica accomunate da un’unione di progetto possono  affrontare i problemi nella piena libertà di azione e come tale aprioristica.

Prima di tutto lamentiamo che troppo spesso ci troviamo di fronte al fatto compiuto, il sindaco, come sempre, rifiuta ogni tipo di contributo delle minoranze e veniamo a conoscenza delle  notizie direttamente dai giornali. Il nostro rammarico è che l’amministrazione tende sempre di più a subire provvedimenti dall’alto senza proporre o suggerire  e stimolare l’azione politica indispensabile di controllo e regolamentazione dei flussi migratori locali, in modo tale da non dover subire decisioni che appaiono sempre più incomprensibili alla cittadinanza in quanto ultima destinataria dei provvedimenti d’ospitalità.

Si deve anche distinguere tra quelli che sono considerati rifugiati e quelli che sono immigrati: spesso solo una parte di questi sono considerati rifugiati e considerati categorie protette a norma di legge.

Verificato lo status di rifugiato politico è dovere dell’amministrazione provvedere all’ospitalità, operando  quel rigoroso controllo sulle cooperative che operano sui servizi di sussistenza,  e pretendere da parte degli ospitati l’impegno in attività lavorative utili alla comunità

E’ ben chiaro il concetto che sono ospiti ma NON VENGONO IN VACANZA, e come tali sono in debito con l’intera cittadinanza .

Per questo motivo: che  questo immaginario patto di responsabilità degli ospiti pone un primo passo nell’integrazione con la comunità esistente rendendo valore alla collaborazione tra amministrazione, prefetto, istituzioni, enti e società private. Un esempio eclatante  è venuto dal nuovo sindaco di Novi che in collaborazione con Diocesi e Cooperativa locale (non quelle che lucrano) si è attivato per trovare lavoro e casa, rendendo il percorso di integrazione meno impattante sull’intero tessuto sociale .

Paolo Pettenati

Consigliere comunale di Carpi Futura 

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