Cari colleghi,
iniziamo le nostre considerazioni su questo bilancio preventivo, partendo dal primo punto delle linee programmatiche che riguardano il TERRITORIO.
Prendiamo atto della volontà politica di mantenere pressoché costante, rispetto agli anni passati, l’impegno di spesa corrente per le attività legate al territorio. Leggiamo inoltre sui giornali che proprio ieri, martedì 20 gennaio, i Sindaci dei Comuni dell’Unione delle Terre d’Argine hanno incontrato in Municipio a Novi il Prefetto di Modena Michele di Bari, che ha sottolineato come nel territorio dell’Unione non vi siano stati incrementi di reati di microcriminalità. Purtroppo tra i cittadini è invece dilagante una percezione molto diversa del problema, anche nella consapevolezza che sempre più spesso gli episodi di microcriminalità non entrano nelle statistiche del Prefetto: diversi reati non vengono neppure denunciati vista la frequente inutilità di questa azione. La polizia locale conta oggi 103 risorse umane in servizio più 1 dirigente incaricato. Purtroppo una parte considerevole di questo piccolo esercito, formato e preparato per garantire sicurezza al nostro territorio, è oggi impegnato dietro ad una scrivania. E’ evidente come questo equilibrio debba essere stravolto. Prendiamo atto quindi dell’impegno programmatico dell’amministrazione di attività di riorganizzazione del Corpo, ma troviamo la descrizione del progetto assolutamente nebulosa e non vediamo alcun accenno a impegnare più forze dell’ordine sul territorio. Nessun accenno a progetti di coordinamento stringente con altre forze di polizia. Nessun accenno a progetti volti alla sensibilizzazione e incentivazione dell’attivismo civico in tema territorio e sicurezza. Nessun accenno alla volontà politica di mappatura del territorio in ottica di prevenzione di attività criminali, anche considerando, per quanto possibile, fenomeni di degrado noti o eventi che non sfociano in denunce. L’impegno espresso è infatti focalizzato quasi interamente sul fronte della sicurezza stradale. Carpi Futura ritiene indispensabile dedicare risorse in attività di sburocratizzazione e riorganizzazione delle risorse umane dell’Unione Terre d’Argine, con l’obiettivo di snellire il lavoro amministrativo del Corpo e aumentare la presenza di vigili sul territorio. Meno vigili alla scrivania e più vigili in strada!
Sul piano dei SERVIZI ALLA PERSONA, chiediamo in che modo le risorse provenienti dal Fondo regionale per la Non autosufficienza (circa 10 mln di euro/anno), utilizzate per la realizzazione del piano di Zona, siano rendicontate. Negli ultimi anni il nostro Distretto ha avuto una capacità di programmare la spesa costantemente e significativamente inferiore alla media sia regionale che provinciale provocando un trascinamento di circa 1 milione di euro/anno. Questo fatto, seppur giustificato dall’amministrazione come “fisiologico”, è invece misura di mancanza di coraggio politico oltre che di manifesta insufficienza di programmazione della spesa per sostenere i costi assistenziali degli anziani e dei disabili nelle strutture, per l’assistenza domiciliare, per gli assegni di cura e così via.
Sul piano dei servizi alla persona, inoltre, riteniamo indispensabile:
-costruire progetti ed un apposito regolamento che impegnino i beneficiari di contributi a fondo perduto in attività socialmente utili, collaborando in tal modo alla buona organizzazione della vita cittadina.
– Mettere in evidenza la ricaduta prevista, in termini di spesa per l’Unione, legata all’omogeneizzare tra i quattro comuni delle Terre d’Argine del regolamento di accesso ai servizi residenziali per anziani e disabili.
-Migliorare e non semplicemente “verificare”, come citano le linee programmatiche, i servizi di refezione e di ristorazione scolastica in tutta l’Unione Terre d’Argine. Questo servizio, con un buon tasso di copertura della spesa intorno al 77%, è oggi infatti fortemente criticato da molte famiglie.
-rivedere completamente il servizio di trasporto scolastico, che vanta invece un tasso di copertura assai più basso con una previsione del 18 % per il 2015 e non soddisfa per niente le esigenze del territorio oltre a non sfruttare le sinergie e i vantaggi economici che si otterrebbero da una riorganizzazione totale del servizio, con l’obiettivo di collegare i quartieri e le frazioni alle scuole di stradario di riferimento, saturando meglio i mezzi ed aumentando di conseguenza le entrate relative all’utilizzo del servizio.
-Dare evidenza di come il nuovo ISEE sarà utilizzato per l’assegnazione di contributi economici, sconti sui servizi ecc. Questo alla luce del fatto che, se il calcolo dell’ISEE è senz’altro un fatto tecnico che risponde a norme nazionali, le sue modalità applicative rientrano nelle libertà dell’amministrazione e sono un fattore squisitamente politico e in grado di determinare quale tipologia di utente favorire o sfavorire.
Sui SERVIZI GENERALI DI SUPPORTO, non possiamo che constatare un imbarazzante impiego di risorse in attività di gestione e amministrazione del personale: si parla di una spesa corrente consolidata di circa 1,65 milioni di euro, con l’impiego di 23 risorse umane coinvolte nella gestione del personale. Valori altissimi!
Siamo inoltre assolutamente in disaccordo con l’impegno di 170.000 euro/anno per lo stipendio di un direttore generale. Ruolo che si spiega ancor meno se si tiene in considerazione che molte funzioni di direzione e supporto sono state delegate al comune di Carpi con delibera di giunta dell’Unione del 12 dicembre 2012, n. 83, con un impegno di spesa di circa 1,7 milioni di euro/anno.
Concludo con una piccola battuta, che spero mi perdonerete, sulla demagogia di alcuni passaggi degli impegni politici presi. Bello parlare di politiche per l’Educazione e l’Informazione ambientale e addirittura di rafforzamento dell’azione di Green Public Procurement (Acquisti VERDI).. ma non potremmo partire dalla raccolta differenziata in sala consiliare?