Promettere significa prendere un impegno a favore di qualcuno. Invece dei giochi di enigmistica che tanto vanno in questo periodo sotto l’ombrellone, ho provato a ricordare le tante promesse fatte, in questo primo scorcio di legislatura, dai tanti amministratori sia comunali che provinciali ( Provincia che ancora c’è e questa è la prima promessa non mantenuta ). In Provincia appunto, Muzzarelli ha promesso la realizzazione di nuove bretelle autostradali e nuovi caselli e svincoli per decongestionare il traffico nell’area industriale Sud, ricca di ceramiche. Per questo sono state prese decisioni “milionarie” e pesanti accordi con la società Autostrade per iniziare i lavori nei prossimi mesi. Non è vero niente e, come ha confermato il ministro Delrio ( quello che aveva promesso l’abolizione delle Province) alla platea di compagni riuniti al Festival dell’Unità, i cantieri promessi apriranno tra alcuni anni . Pare che anche la CISPADANA promessa da tutti da oltre 20 anni trovi serie difficoltà per le contrarietà delle comunità di Cento e di Finale. Con la CISPADANA vanno in fumo anche le promesse di risolvere i gravi gap comunicativi tra Carpi e Mirandola, con tutto quello che ne consegue per l’industria locale e per le “ sinergie” tra gli Ospedali dell’area Nord. In Sanità si vive di promesse mai mantenute e che fanno davvero male, come la promessa di potenziare i nostri Ospedali o la creazione del famoso Hospice. E’ di questi giorni la notizia ( mentre scrivo è agosto) che anche la residenza psichiatrica, importante nodo assistenziale sociale, non sarà realizzata nei tempi e modi promessi e concordati con la direzione sanitaria, coi nostri politici e con le associazione dei familiari, quelli che applaudivano le promesse, ancora fiduciosi dopo decine di fregature. Il più prodigo di promesse è il Direttore Generale, dottor Annichiarico, che in queste settimane sta incontrando praticamente tutti gli operatori sanitari, quasi a nascondere la sua vera mission aziendale che è quella di governare i costi attraverso un puro meccanismo di controllo dei fattori di produzione, medici e dirigenti sanitari compresi. Tra le promesse più ripetute c’è l’assunzione di nuovi medici ed infermieri: il tutto però momentaneamente (sic ) rimandato per mancanza di soldi : ma senza medici ed infermieri come potrà realizzarsi il progetto di medicina territoriale, e come potranno funzionare la “ casa della salute “ e i Reparti del nostro Ospedale dove nessuno dei numerosi medici che sono andati in pensione, o andranno prossimamente, è stato rimpiazzato? Questo “ mantra “ della mancanza di fondi stride molto con la pronta disponibilità di 170 milioni di Euro messi a disposizione dalla Regione per la fusione del Policlinico con Baggiovara, fusione annunciata da Muzzarelli e benedetta dalla Conferenza Territoriale Socio Sanitaria dei sindaci. Milioni di Euro ancora una volta a disposizione dei nosocomi modenesi , come gia’ avvenne per gli oltre 140 milioni provenienti dalla UE per la riqualificazione delle strutture sanitarie danneggiate dal sisma del maggio 2012 . Forse spendendo meglio quei soldi non ci sarebbe bisogno di fare ora tante promesse che suonano come una richiesta di pazientare, di aver fiducia e soprattutto di non tradire il dominus pubblico votando un altro partito.
Giorgio Verrini Capogruppo CARPI FUTURA