Piccola favola zen.
C’era una volta un assessore di un paesone da 70000 abitanti.
Questo assessore era talmente tanto competente e aveva svolto il suo lavoro talmente tanto bene, da essere inviso alla stragrande maggioranza della cittadinanza.
Non solo.
Il suo lavoro era stato talmente apprezzato, che nemmeno i membri del suo partito di appartenenza avevano dato il benestare a fargli fare un eventuale terzo mandato da assessore.
Però questo assessore era persona molto importante a livello politico: aveva organizzato la campagna elettorale per la rielezione del sindaco e ne era diventato lo spin doctor, tant’è che qualche maligno aveva iniziato ad insinuare che fosse lui il vero fautore della maggior parte dei provvedimenti del primo cittadino e dato vita a bonarie prese in giro, con appellativi atti a sminuire il valore del sindaco stesso.
Fortunatamente il sindaco prese la situazione di petto, decidendo di dare piena dimostrazione della propria autonomia per mettere a tacere le malelingue e non riconfermò l’assessore.
Il caso volle che in questo paesone si rendesse veramente INDISPENSABILE un portavoce del sindaco e del comune, ruolo vacante da anni, ma improvvisamente tornato ad essere essenziale (chissà perché).
Così, il nostro caro ex-assessore riuscì a trovare un nuovo lavoro che potesse valorizzare le proprie altissime competenze, esplicate in maniera esaustiva nel suo curriculum di 4 righe totali e, forte dei propri studi superiori in un istituto tecnico per maglieria, che sicuramente lo aveva formato al meglio per un ruolo di comunicazione, riuscì a trovare una nuova occupazione.
Stipendio: €40.000 lordi anno.
Pagato dai cittadini del paesone, ovviamente.
…. e vissero tutti felici e contenti.
P.s.
Il mondo delle favole regala sempre insegnamenti per la vita reale
P.p.s.
Ogni riferimento a fatti, persone e cose realmente accadute sono del tutto casuali.
(Andrea Alboresi)