Il sindaco Alberto Bellelli bacchetta Aimag in Consiglio comunale e in modo certo non velato, chiedendo che la multiutility esca dal «provincialismo, allargandosi ad altri territori» anche a fronte di un immobilismo che ha impedito di raggiungere gli obiettivi preposti.
A scatenare il primo cittadino, un’ interrogazione del capogruppo di Carpi Futura, il consigliere Michele Pescetelli. «Nel settembre del 2021 si è verificata una spaccatura nel patto di sindacato: oggetto del contendere la quotazione della multiutility in borsa. Il contrasto ha portato alle dimissioni del presidente Fabio Zacchi, esponente dei sindaci della Bassa, e alla nomina quale nuovo presidente del patto il sindaco di Bastiglia Francesca Silvestri, sostenuta dai rappresentanti delle Terre d’ Argine. Nell’ ottobre del 2021 aveva provocato un certo sconforto la decisione dei consiglieri dell’ Area nord e della Bassa Matteo Luppi, Giovanna Gavioli e Giorgio Strazzi che avevano convocato una riunione dell’ organismo, sostituendosi così al presidente in carica Gianluca Verasani. La proposta di revoca degli stessi tre consiglieri era stata votata dal patto di sindacato poco dopo, anche se i sindaci della bassa mantovana non avevano partecipato».
Pescetelli ha chiesto al sindaco se dopo questi fatti l’ operatività di Aimag sia ancora garantita al di là della normale amministrazione.
La risposta di Bellelli non lascia spazio a interpretazioni: «In questa vicenda ho trovato strano – dice – che durante una discussione sulla visione strategica di Aimag all’ interno del patto di sindacato, quindi della parte pubblica che è maggioranza, una parte del cda si sia autoconvocato il giorno prima. È stata un’ azione difforme rispetto alle modalità previste dallo statuto, nonché un gesto di aperta rottura nei confronti delle normali relazioni tra amministratori nominati e soci. Il patto doveva dare tempi stretti e verificabili al cda, perché il consiglio stesso non era in grado di procedere, con ordini del giorno, al raggiungimento degli obiettivi assegnati. Perciò abbiamo chiesto ai componenti autoconvocati di dimettersi per ricostruire rapporti di fiducia tra i soci e lavorare in funzione degli obiettivi preposti. Da lì, nulla è successo. Il cda svolge la normale amministrazione e ne consegue che oggi nulla è stato fatto sui sette obiettivi preposti. Credo, in questo senso, che la multiutility debba crescere, estendendosi magari ad altri territori perdendo il provincialismo.
Rispetto all’ assemblea societaria, quella non viene convocata dal patto di sindacato ma dal presidente. Ricordo anche che tra marzo e aprile del prossimo anno scadrà il patto stesso. Questa è una deadline importante, e se non dovessero esserci ulteriori novità il Consiglio comunale sarà coinvolto nelle scelte. Da ultimo mi chiedo se il patto è lo strumento adatto per dare un indirizzo ad Aimag».