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A PROPOSITO DI POLITICA URBANISTICA

By 9 Gennaio 2023 No Comments
Cara amica, Caro amico
Cari simpatizzanti di Carpi Futura,
vorrei riprendere uno dei temi identitari di CARPI FUTURA, quello della politica urbanistica, che a Carpi ha sofferto a lungo di una cronica “mancanza di ossigeno” nella gestione di amministrazioni comunali tanto forti elettoralmente quanto deboli di idee e di visione ambientale.
Non mi riferisco solo alle amministrazioni di una o due generazioni fa, ma alla stessa giunta Bellelli-2 verso la quale non siamo mai stati teneri di giudizio in questo campo, che non ha esitato ad approvare diversi piani particolareggiati in deroga al piano regolatore vigente con nuovo consumo di suolo (vedi il progetto per il nuovo Conad su via 4 Pilastri) e che ben poco ha fatto per impedire la cementificazione nell’Oltreferrovia o a “salvare” l’area ex-Silan di via Muratori né è intervenuta con decisione per mitigare l’impatto dei grandi insediamenti commerciali nei comparti da F1 a F13 (la zona Carpi-ovest che incide su via dell’Industria).
Di tutto ciò il gruppo consiliare di CARPI FUTURA ha segnalato a suo tempo le storture e non ha mai lesinato le critiche. Nel 2023 l’entrata in vigore del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) – in attuazione della legge regionale 24/2017 dell’Emilia Romagna – potrebbe segnare una significativa inversione di tendenza nella gestione del territorio.
Su questo ed altro vorrei condividere le mie prime riflessioni , con l’auspicio di un reciproco scambio di opinioni e di idee per un ulteriore approfondimento anche con i nostri consiglieri.

A PROPOSITO DI POLITICA URBANISTICA

Pur godendo di una eccezionale stabilità elettorale, (o forse proprio per questo!), in questo campo gli amministratori locali hanno operato per molti anni col fiato corto all’insegna del piccolo cabotaggio e regalandoci la città che conosciamo: allargatasi a macchia d’olio, diffusa in una periferia senza estetica, strozzata a est dalla ferrovia e allo stesso tempo incapace di cogliere le potenzialità del trasporto su rotaia verso il capoluogo e oltre; una città ingorda di terreni industriali, commerciali e abitativi con un rapporto irrisolto sia verso la campagna e il proprio paesaggio che verso la dimensione urbana del centro storico.

Finalmente possiamo dire che qualcosa stia cambiando!

Il nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG), che ha iniziato in questi giorni il suo cammino a livello intercomunale, innova radicalmente – e in una prospettiva di sensibilità ambientalista – le regole amministrative in materia di aree abitative e produttive, servizi, viabilità e mobilità.

Oltretutto, per noi di CARPI FUTURA che abbiamo sempre sostenuto l’opportunità di un comune unico allargato, l’applicazione del PUG nell’area vasta delle Terre d’Argine aggiunge un ulteriore elemento qualificante.

Sembra (ma in politica il dubbio è sempre lecito) che potremo davvero mandare in soffitta l’idea di quello “sviluppo” infinito e indefinito che si è mangiato, una dopo l’altra, alcune delle nostre frazioni e centinaia di migliaia di mq di aree agricole, ad esempio quelle nella zona ovest da Fossoli a Santa Croce.

Con l’adozione del PUG verranno ad esempio cancellati d’ufficio circa 80 ettari previsti per il Comune di Carpi come aree di espansione abitativa, produttiva o commerciale, che torneranno ad essere dunque riservati ad un uso agricolo. Altrettanti complessivamente per Novi, Soliera e Campogalliano, cioè gli altri comuni delle Terre d’Argine.

E poi ancora tutta una serie di linee guida e di regole per contrastare il cambiamento climatico (incremento della permeabilità del suolo; efficientamento energetico; riduzione delle emissioni).

Possiamo legittimamente chiederci se sia poco o se sia molto.

La risposta ce la daranno le politiche attuative e la capacità di resistenza alle “varianti” che nel passato hanno vanificato o snaturato i piani precedenti. Per il momento CARPI FUTURA valuta positivamente il segnale di questo cambio di passo: dopo anni di politiche amministrative territoriali di corto respiro, di occasioni perdute e di scelte al ribasso (in questo senso non dimentichiamo il lungo “regno” dell’Assessore Tosi alle politiche urbanistiche e ambientali) riteniamo significativo che si cominci a ragionare con l’ambizione di governare il territorio passando da un’ottica espansiva ad una rigenerativa.

Non ci sembra cosa di poco conto. E abbiamo fatto anche noi la nostra parte insistendo ripetutamente su questo tipo di approccio.

Sempre a proposito di urbanistica cittadina c’è un altro segnale incoraggiante.

Riguarda l’ambizioso (e per Carpi inedito) progetto di risanamento immobiliare del «Biscione» in via Unione Sovietica, proposto dall’Assessore Righi e approvato dal Consiglio Comunale un mese fa anche con il voto favorevole di CARPI FUTURA, consapevole comunque della complessità di tale progetto. Come ha sottolineato l’intervento del nostro capogruppo Michele Pescetelli:

un piano di recupero di una zona assolutamente degradata, dove l’ingegneria edilizia dovrà coniugarsi con le valenze sociali e lo sforzo di ricomposizione interetnica;

badando oltretutto a garantire il collegamento e quella accessibilità ciclo-pedonale con il centro cittadino, al di là di via Cattani, che sono mancati nel passato.

Vedremo anche qui come si svilupperà il percorso attuativo del progetto, considerando come quello dei collegamenti tra i vari “pezzi di città” sia uno dei punti dolenti dell’urbanistica locale per come

  • stata declinata dalle amministrazioni precedenti e dove anche la Giunta Bellelli rischia di inciampare.

Da questo punto di vista, altre iniziative ci convincono molto meno o affatto. Così:

l’intervento sulla Corte di Fossoli (*)

l’attraversamento della Tangenziale Losi riguardo le pertinenze del polo scolastico; il superamento della Traversa San Giorgio verso il Parco di Santa Croce;

il sottopasso automobilistico Manzoni-Tre Ponti e quello ciclopedonale della Stazione verso l’Oltreferrovia e la zona “universitaria”

la proposta di ZTL nel perimetro del centro storico.

Su ognuno di questi punti torneremo via via in maniera più dettagliata, nel dialogo con tutti voi iscritti, amici e simpatizzanti, evitando un’opposizione ideologica e aprioristica verso l’Amministrazione Comunale (questa la lasciamo volentieri alle destre) e cercando – come sempre abbiamo fatto – un dialogo costruttivo e senza compiacimenti.

  • Riguardo la Corte di Fossoli non ci convince la scelta di destinare un investimento gigantesco (18 milioni di Euro, cioè il doppio del Biscione) per un progetto che – al di là dell’aspetto monumentale e delle buone intenzioni di edilizia sociale – resta confinato in una zona semi-industriale dell’estrema periferia nord-ovest, con scarsissimi collegamenti verso il centro città. È vero però che oltre due terzi dell’investimento arriveranno da fondi PNRR e che trattasi di un’opportunità “una tantum” per metterli a frutto: per questo motivo sospendiamo (per ora) il giudizio.