Persone & Idee

La proposta di un nuovo ISEE “sociale”

VOLONTARIATO: recuperiamo il senso di comunità, integriamo l’ISEE

(Pubblicato il 19/5/2014 sulla pagine fb dell’autore, di CARPIFUTURA e della Fondazione Casa del Volontariato)

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Si chiude quest’oggi la quattro giorni della Primavera del Volontariato, una festa in città per le associazioni del terzo settore arrivata alla sua quarta edizione.

Un’occasione per ribadire gli importanti valori espressi dal volontariato, che nella nostra comunità trova conferma nelle oltre cinquanta associazioni attive ed operanti nei diversi settori: cultura, educazione, sociale, salute, ambiente e animali.

Prima che si spengano i riflettori su quello che, sebbene in modo riduttivo, è di fatto divenuto un importate strumento di supporto (in qualche caso sostituzione) delle attribuzioni ed attività della pubblica amministrazione, ritengo doveroso stimolare una riflessione a tale riguardo.

Uno tra i piú importanti valori espressi dal volontariato tra i suoi stessi membri è certamente (l’orgoglio ed) il senso di appartenenza ad un gruppo e ad una comunitá.

Coniugando questo valore potremmo, a mio avviso, recuperare quel senso civico di appartenenza alla nostra comunità troppo volte dimenticato, sebbene riscoperto nel post sisma, che ci aiuta a ricordare che essere cittadini non vuol dire solo rivendicare DIRITTI ma, prima ancora, ci impone l’assolvimento di DOVERI di solidarieta’ sociale.

Il volontariato e’ e deve restare libero ed incoercibile ma puo’ essere valorizzato, incentivato e premiato.
Da qui il progetto di stimolare la curiosità e l’interesse di tutti verso il volontariato ed i valori che esso esprime (anche) nella formazione della personalità.

Stimolo che si tradurrebbe per i più restii e diffidenti in un incentivo/riconoscimento.
Un’amministrazione che voglia essere virtuosa dovrebbe cogliere tale opportunità e non solo limitarsi ad invocare l’aiuto delle associazioni per “coprire” i servizi carenti.

La proposta prevede di Integrare/correggere l’indicatore ISEE aggiungendo un punteggio che valorizzi anche le ore di volontariato prestate dal richiedente/componenti del nucleo familiare in favore della comunità.

Tale correttivo garantirebbe l’accesso/la continuazione dei servizi, assegni, benefici al cittadino che, a parità di ISEE (reddito, carichi familiari, etc.) dichiarerebbe di aver prestato il piú alto numero di ore di volontariato in favore della sua comunità.

La Fondazione Casa del Volontariato potrebbe svolgere un importante ruolo di tutor per la selezione, l’accesso, il monitoraggio e la rendicontazione di “tale patrimonio” di ore in capo alle diverse associazioni ad essa aderenti, stipulando un’apposita convenzione con l’amministrazione, senza sottovalutare la circostanza che l’ambito di operatività delle associazioni del terzo settore potrebbe estendersi (sempre in convenzione) ad ulteriori e molteplici attività ad oggi prerogativa dell’amministrazione.

L’introduzione di tale criterio di solidarietà premierebbe il cittadino più virtuoso ed attento alla sua comunità e contribuirebbe ad estendere l’interesse verso il terzo settore, lasciando comunque scegliere a ciascuno l’ambito e l’associazione più conforme alle proprie inclinazioni e se avvalersene o meno ai fini delle graduatorie di accesso ai servizi.

Invito la prossima amministrazione ad una riflessione sul punto.

Non ritengo da ultimo condivisibili altri correttivi all’ISEE proposti di recente e che garantirebbero l’accesso ai servizi sociali privilegiando criteri di anzianità di residenza (10/15 anni) o di cittadinanza, nè ritengo che la sperimentazione dei “condomini solidali” avviata in questi giorni a Modena, in quanto fondata su obblighi contrattuali di assistenza verso terzi (in convenzione appunto e quindi imposti), possa offrire una soluzione praticabile e rispettosa degli alti valori espressi dal volontariato.

Massimiliano Mariani

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